14 dicembre 2013

NOI SOPRA ... E TUTTI GLI ALTRI SOTTO!!!

Si ritiene che sia un luogo comune, quello che recita così "quando il gioco si fa duro...allora i duri entrano in gioco"!!

Sarà anche un luogo comune, ma il luogo dove il prode Stefano (duro x davvero, ma in quanto imbachetà x il micidiale cocktail di nebbia e temperature sottozero - si dice uindcill, vero Fiore?) e il suo degno compare (che sarei io) si sono trovati non era per niente comune ... a tutto il resto della banda!! ('na volta si chiamavano ndemodai adesso si chiamano forameciamai!) dispersa nella nebbia ...delle scuse varie, i lettucci caldi etc.  etc.

E allora ci ha pensato l'Olimpo (o era l'Olympia la bici di Gnoato?) che per gli eroi ha sempre in serbo magnifici destini e orizzonti di gloria (mi sento lirico)

Quando ci ha scorti di lassù, prendere quota - immediatamente come usa nella migliore tradizione Bajo/Gnoato salita scaldapuppole a pendenza severa - con pedalata ghiacciata e fredda determinazione (Brrrrr) ci ha premiato del sole + splendente, di panorami ineguagliabili, piste asciutte, ma anche fangose, ma anche ghiacciate e temperature, oserei dire, PRIMAVERILI (secondo il sito meteo Norvegese ;))

E così, secondo la miglior tradizione, scolpita nelle parole dell'arcinoto detto "per aspera, ad astra" (? si accolgono traduzioni) i nostri Eroi hanno veleggiato su un morbido manto di candide nubi, sotto al quale giacevate tutti voi, razza di vil anime ....

E qui mi fermo perchè il cuor si fa pesante, lascio all'artista Stefano l'onore e l'onere di riprodurre le immagini della gloriosa impresa

Bajo il saggio (detto B-aggio)

7 dicembre 2013

BRUMA, GALAVERNA, BROXEMA E GIASSO

L'ultima uscita col gruppo risale al 16 novembre. La temperatura era ancora gradevolmente primaverile. Poi un uscita in ghiacciaio con gli amici ( di cui vi mostriamo una diapositiva ) per acclimatarsi. E oggi, dopo aver buttato una sarda grande cosi', noto con piacere (nonostante el fredo beco) che molti hanno risposto all'invito.
Eroici? No, solo voglia di pedalare in compagnia e di fare qualche bischerata in mezzo ai boschi e al fango gelato.
Bravi tosi, so proprio contento!

Alla ps uscita, magari prenatalizia per scambiarci gli auguri.

Ciao

Fiore


ps: e foto e mete Stefano

20 novembre 2013

Abbiamo preso spumiglia

Alcuni mesi fa Francesco è riuscito a convincere Ornella ad “adottare” un gatto che per il suo manto bianco abbiamo deciso di chiamare spumiglia,  devo dire che ci sta dando molte lezioni di vita J…ma non è di questo che volevo scrivere.
.
“Firenze la più dannata città italiana dove non c’è posto per sedersi, stare in piedi o camminare” (Ezra Pound)…   quindi tanto vale correre!!!.

E così, dopo Padova, Venezia, Roma, Reggio Emilia, siamo arrivati alla vigilia di un’altra maratona, quella di Firenze. Non sono più un neofita delle maratone e nemmeno un ve…terano,  un po’ come nella vita, non più giovane e non ancora ve…terano, comincio a fare tesoro dei miei errori ma ho ancora molto da sbagliare.
La preparazione a questa maratona è stata volutamente più soft e si sente, ci arrivo molto più riposato che nelle precedenti, mi preoccupa solo un dolorino all’anca che mi è rimasto dall’ultimo lunghissimo. Non so poi se questo sia positivo, può darsi che questo sentirmi riposato si traduca in un non abbastanza allenato J vedremo.
La settimana scorsa, assieme ad alcuni “alti” esponenti del gruppo ‘Ndemo dai ho partecipato ad un seminario dal titolo  “Fisiologia muscolare e alimentazione negli sport di endurance”  presentato dal dott. Sponsiello con la partecipazione di Valeria Straneo.
Come spesso succede in queste e simili occasioni, è tutto molto interessante…poi nella vita si fa quello che si può J
Di tutti i lucidi e  le belle parole sentite vi riporto quella che più mi è piaciuta: “la specie umana è stata pensata/si è evoluta per camminare e per correre PIANO” e il PIANO era proprio scritto in stampatello e grande. Il dott. Sponsiello ha argomentato questo “teorema” adducendo molte nozioni fisiologiche/biologiche del corpo umano e ha incaricato me di dare una dimostrazione empirica…domenica sarà fatto!!!
Come ho già detto altre volte la maratona è solo una scusa, la motivazione per alzarsi presto al mattino per quattro mesi, per correre da solo o assieme a degli amici.
Ogni tanto, per la verità abbastanza spesso in questa ultima preparazione, soprattutto al mattino presto quando fuori è ancora buio e silenzio, indossando le mi scarpe da corsa mi sono chiesto per chi sto correndo o per che cosa?
Non sempre ho saputo dare una risposta, credo comunque, almeno per me, che non ci sia una risposta unica ma un “conglomerato” di emozioni.
Di sicuro mi piace correre, sapere che si farà fatica ma che è necessaria per un qualsiasi tipo di cammino mi aiuta a iniziare bene le mie giornate. Correre in bici ma soprattutto a piedi si addice molto al mio modo ascaro di intendere la vita, anche se corro assieme ad altri posso isolarmi per pensare a cose importanti o al nulla, “tirare” fino a sentire il cuore in gola nelle “ripetute” e rilassarmi nei “lenti”, cercare un po’ di aria fresca e di libertà stando nelle strade che conosco bene e nelle quali sono stato chiamato ad “abitare” Correre mi ricorda i miei limiti e che non tutto dipende dalla mia volontà, io non sono un campione, non sono chiamato a fare i record ma nella “perseveranza” del stare e fare quello che posso e so contribuisco a raggiungere il traguardo.
Rispetto alle prime tre maratone, dove ho usato molto nei miei allenamenti e nella maratona stessa l’mp3, ultimamente corro senza nulla, non so dire se è meglio, è diverso, per ora va così e cerco di godermi il così di ora. Tuttavia ogni maratona, almeno per me, è abbinata ad una canzone che me ne ricorda lo spirito e soprattutto la preparazione, quella di Firenze è una canzone dei Nomadi che vi invito a vedere/ascoltare fino alla fine.



Per me è bello credere che anch’io possa essere, almeno  qualche volta, fra quelli che con la loro voce, magari sbagliando la  metrica e con evidenti stonature, contribuiscono a emozionare il Solista e a indurlo a cantare ancora per noi. 

16 novembre 2013

DOLCE TORNAR

Eccomi qui,tornato alle patrie pedalate. Complice una giornata favolosamente primaverile, se non fosse solo per i colori autunnali che ci circondano,la tanta voglia di provare la Trek in versione Fiore 2.0, con modifiche apportate, e la giusta compagnia, direi che la fatica di saltare in sella dopo chilometri fatti a piedi e' passata in secondo piano.
Ringrazio il nostro meteorologo Bajo/Bernacca,che ieri sera ci ha inviato delle previsioni attendibilissime...credeghe. Ma come se fa invertire ea temperatura co i nodi del vento?
Grazie a Giacomo che con la potente GO-PRO ha ripreso le ns discese ardite.
Saluto il rientro di Mauro e confermo la bella compagnia dei matti dea discesa Cesaro e Davide gps.
Ciao alla prossima.
 Fiore


22 settembre 2013

Grappa con rapace

Settembre e' un mese che puo' regalare ancora splendide giornate in montagna. Ed il massiccio del Grappa e' una di quelle montagne che sanno regalare grandi emozioni. Mi riferisco al documentario,stile national geographic, vissuto dal vivo. Una aquila, o forse semplicemente una grossa poiana, scortata da due corvi che continuamente disturbavano il suo volo,per portarla lontano dal nido dove probabilmente c'erano i piccoli. Sembravano due F104 che scortavano un grosso C130. Poi solo paesaggi selvaggi,panorami mozzafiato e nessuna bicicletta incontrata nei primi 35 chilometri percorsi in sterrato. Solo verso la cima, quindi asfalto, si sono visti i ciclisti.
Giro faticoso, ma tra soste fotografiche, spuntini, varda ea cartina, siamo arrivati in cima. Bravo Bajo che ha organizzato e bravo Davide, una sicurezza in qualsiasi parte si vada. Degna chiusura al ristorante Campo Solagna con un ottimo ( per alcuni il bis) di pasticcio di verdure.
Da rifare.
Ste ben.

Fiore



foto del giro

7 settembre 2013

. . . E PRIMI XE RIVAI . . . I N'DEMO DAI!!!!!


Grandi notizie per tutti gli appassionati delle due ruote!! al traguardo del primo prosecco a casa di donna Paola i N'demo Dai in grande spolvero (anche gli abitanti della magione hanno svolto un lavoro di fondo e spolvero piuttosto consistente!) dopo la stagione estiva, hanno sbaragliato la concorrenza e si sono guadagnati la prima posizione.

Onore e merito ai primi!!!!

Con questo evento è ufficialmente aperta la sede naturale per ritrovi conviviali e societari conditi dalla nota e ineguagliabile ospitalità della padrona di casa (tale da smussare anche qualche caratteristica "spigolosità" dell'oste :P)

Vi aspettiamo numerosi e frequenti il tutto all'insegna della formula tipica dell'accoglienza sincera....ovvero del:

P.EA  C.A.S.S.I  e  M.A.S.T.E.GO  P.I.A.N. 

(Portarse EA Carega, A Semo Strucai Inpiè e Menarse Anca Salado, Tovagliolo E GOto Pien Incambio Acogliensa Nostra) 


Scherzi a parte siete i benvenuti

Paola e El Bajo

3 settembre 2013

NON C'E' DUE SENZA TRE

E dopo il giro dei coniugi Gnoato ( askari?) in quel dei laghi, dopo l'esperienza Bretone di Janez e consorte, anche i Fiore possono dire la loro in bicicletta. Tutto molto piu' soft e molto piu' normale. Il camper si e' rivelato ottimo mezzo di appoggio logistico. Il giro ( incompleto ) del lago di Costanza,tutto ciclabile e' stato molto rilassante. Infine la ciclabile della val Venosta e' stata l'ottima chiusura di una vacanza, per la prima volta dopo 22 anni, sensa fioiiii. Vi rendiamo partecipi allegando alcune foto ricordo.
Ciao a tutti.

Fiore e donna Lucia.

foto delle vacanze.

25 agosto 2013

GRIGLIATA A MALGA ERIO

Ciao a tutti!
sabato prossimo , 31 agosto e' organizzata una grigliata al Baito
di Monte Erio, a Mezzaselva di Roana allargata anche alle famiglie dei
Baikers di Ndemodai!
Sara' un'occasione per condividere le vacanze trascorse; chi
vorra' potra' andare a funghi, mentre per gli irriducibili c'è sempre un
giretto sulle pendici del Verena che avevo in mente da tempo.
Gli altri potranno rilassarsi all'ombra degli abeti.
Tre euro pro capite.
Se volete potete portare qualcosa... Dolci, frutta, vino, caffè' ...
Alla carne ci pensiamo noi.
Ci divertiremo!
Fateci sapere entro giovedi' sera chi viene, con quanti familiari
e ke cosa pensa di portare (conoscendovi, e' per non trovarci solo
con ettolitri di vino)

Janez e famiglia
Il Baito del Monte Erio

Come arrivare in macchina (ad uso familiari)

giretto in MTB

Le foto

19 agosto 2013

“QUEL RAMO DEL LAGO DI COMO, CHE VOLGE  A MEZZOGIORNO…”
Un ciclo pellegrinaggio dalla partenza con sorpresa: dopo giorni di studio dei percorsi, dopo aver accuratamente chiesto in stazione più volte notizie sul treno (unico, senza cambi) che ci porta a Treviglio,  il giorno prima della partenza facciamo il biglietto per noi e per le nostre bici.  Treno regionale veloce alle 11,39 di sabato mattina dovremmo essere poco dopo le 14 a Treviglio ed iniziare il nostro giro.
Prima tappa: sotto il Monte da papa Giovanni, l’ho promesso a mia mamma che ne è devota  e poi lungo l’Adda, verso Lecco  proprio nei luoghi da cui partono “i Promessi Sposi”  e verso il lago di Como; vogliamo non sia solo un giro turistico ma un pellegrinaggio per cui cerco dei Santuari significativi che ci facciano da meta, ed usiamo il solito metodo del chiedere accoglienza. Partire con borsoni, senza sapere di preciso dove dormirai, indossando le vesti del pellegrino non è cosa facile; la cosa diventa antipatica quando oltre a queste incertezze ci si mette contro l’unica cosa che pareva certa: il treno! Usciamo da casa dopo aver sistemato i ragazzi e le ultime cose e partiamo: controlliamo che il treno sia in arrivo, portiamo le bici al binario, obliteriamo il biglietto e finalmente arriva il treno, con occhio vigile controlliamo se il vagone per le bici è in testa o in coda ma… ma non c’è, non c’è proprio. Oh oh, e adesso? Arriva la capotreno che ci dice di non sapere perché non c’è, ma così è, e ci impedisce di salire e  chiama addirittura la polfer di fronte alle nostre lamentele insistenti.  Finiamo al posto di polizia dove  due gentilissimi poliziotti tentano di trovarci un altro treno – figurati, erano giorni che controllavo sul sito, non ce n’è un altro che va diretto – alla fine partiamo tre ore  dopo con un treno che farà dei cambi (e chi conosce queste esperienze sa quanto “piacevole” sia scaricare la bici dal treno, correre giù per le scale con  bici e borsoni  sottobraccio, risalire le scale, ricaricarla sul treno- e che treno…e che compagnia…). Già qui il mio spirito pellegrino subisce un forte scossone e parto veramente demoralizzata.  Non ce la farò mai a fare la tappa prevista arrivando alle 5 di sera… 
Treviglio: inizia la nostra pedalata tenendo l’Adda sulla sinistra e puntando per Sotto il Monte: come previsto arriviamo tardi ed è tutto chiuso, diciamo lo stesso una preghiera, Stefano si concede una breve ma intensa salita e andiamo verso la casa di Papa Giovanni  anch’essa ormai chiusa.  Proseguiamo ma, vuoi le salite, vuoi le discese, vuoi l’avventura coi treni, vuoi che ormai è calata la sera, ad un certo punto le mie forze iniziano ad abbandonarmi e tentiamo di trovare un posto dove dormire. Dopo il primo tentativo andato a vuoto nel primo paese, siamo ospitati in una parrocchia di un paesino del bergamasco, accolti con entusiasmo da un giovane prete, don Enrico che si fa davvero in quattro per aiutarci. La mattina dopo partecipiamo alla messa e ripartiamo.  Il giro che ci aspetta oggi è una parte del “giro dei laghi Brianzei” e una parte del “triangolo Lariano”.
Tocchiamo Lecco, Civate e paesini  tutti in saliscendi che mettono a dura prova i miei muscoli. Oggi ci aspetta anche la salita alla Madonna del Ghisallo – patrona dei ciclisti – dove arrivo con grande fatica, sia per la salita in sé, borsoni al seguito è tutta un’altra cosa,  ma anche per il traffico notevole di auto che percorrono la strada,  ovviamente arrivati in cima la soddisfazione è grande.  Ora ci aspetta una lunga discesa fino a Bellagio posto dove le nostre povere bici stonano un po’ al confronto con le auto di lusso, spesso decapottabili, che vediamo sfrecciarci accanto. Accompagnati al nostro fianco destro da un lago di Como a dir poco stupendo, sempre in saliscendi attraversiamo i vari paesini, tra cui  Lezzeno e Nesso, uno più bello dell’altro,  finchè le mie gambe mi fanno capire che iniziano a soffrire. Anche qui, la provvidenza si fa vedere tramite don Claudio che ci apre le porte della sua parrocchia e ci offre addirittura una stanza con letti. Mangiamo una pizza in riva al lago, accarezzati da un’aria che rinfresca i pensieri negativi  nati dal troppo correre nel traffico. Ristorati da un buon sonno, dalla Messa, dalla colazione offertaci in parrocchia, dalla chiacchierata condivisa con don Claudio  ripartiamo con meta Como. Il traffico è decisamente intenso e la strada molto stretta,  il lago a destra ed il monte a sinistra. Ogni tanto ripenso all’incontro ravvicinato di Stefano con il Camion l’anno scorso ed ho i brividi.  Dopo aver visitato il duomo di Como decido che non è il caso di proseguire per Varese, visto il traffico, ma di modificare il giro e finire così l’anello dei laghi Briantei. In bici di nuovo nella parte a sud dei laghi Alserio, di Pusiano, di Annone. Decidiamo di fare l’altra sponda  rispetto all’andata del lago di Garlate e Olginate sperando di farcela a prendere il treno a Treviglio entro sera ma come al solito arrivo dove arrivo e Stefano prova a richiamare la parrocchia della prima sera per vedere se don Enrico è così gentile da ospitarci di nuovo perché proprio non riesco ad andare più avanti. Di nuovo e con entusiasmo non ci viene rifiutato niente, anzi, questa sera ci offre pure una visita guidata della sua bella chiesa. Il mattino dopo la Messa, si riparte alla volta del santuario della “Madonna del Bosco” e di Imbersago dove c’è il traghetto progettato da Leonardo che fa la spola tra una sponda e l’altra dell’Adda. Ad  Imbersago prendiamo la piacevolissima ciclabile sterrata lungo l’Adda che percorriamo fin quasi a Treviglio.

Ci sono stati momenti in cui dentro me una voce diceva: “voglio andare a casa”. Non ha aiutato la partenza burrascosa con i treni e forse in questi giri è da trovare un equilibrio migliore tra km da percorrere e cose da vedere o pause da fare. Forse  è un po’ da ricalibrare un modello a “mia misura” per gustare meglio l’insieme dell’esperienza. Quello che mi porto a casa, oltre allo spettacolo del lago, al fatto di poter stare per un po’ da sola con Stefano, sono gli incontri, le relazioni con i due preti che ci hanno accolto. Non sono luoghi tipici per i pellegrinaggi come lo possono essere le strade verso Assisi o Roma o Loreto, dove i pellegrini sono di casa;  è un po’ insolito e bizzarro trovare ciclo pellegrini in questi posti quindi non posso che essere grata a queste persone, questi preti, per essersi fidate di noi, delle nostre intenzioni, per averci dato l’opportunità di vivere  l’essere “ospiti”, l’essere “di passaggio”.

   

10 agosto 2013

STORIE DI CAVALIERI E VALLI INESPLORATE

Il giorno primo della diciassettesima luna, Andreus di Pusteria e Adalberto di Brunico, misero tende nei pressi di un villaggio chiamato Toblacher see.Con i loro destrieri, Spark e Treck intendevano esplorare le terre circostanti. Nell'ora meridiana partirono per una valle ai confini della terra di Alemagna. Arrivarono presso una casupola dove incontrarono tre fanciulle . La piccola Heidi, intenta a pulire funghi, Gertrude che preparava un condimento, il butter, con il latte appena munto e Sigfrida la padrona, che mise al lavoro anche i nostri cavalieri.
Il giorno secondo cavalcarono verso un territorio ,molto in altura ,chiamato Prato Piazza. Per strada furono scortati da un cavaliere, certo Stefano da Franciacorta ( che salutiamo) e in sua compagnia, passando prima per Braies, arrivarono al castello di Valandro. Poi per ripida e lunga discesa giunsero in serata nei pressi della Pozza di Landro dove ebbero ristoro nelle fresche acque.
Il giorno terzo, sempre della diciassettesima luna, si inoltrarono nella incantata Fiscalinerthaller, famosa gia' dai tempi per amene visioni. La percorsero tutta ,oltre il limitar del bosco e su fino a dove il prato lascia posto alle rocce ed il torrente diventa impetuoso. Qui giunti, dopo abbondanti libagioni, si abbandonarono nelle braccia di Morfeo, sopra una torre di vedetta. Nella via del ritorno, nei pressi del villaggio si trovarono in mezzo ad una fiera che proponeva dolci locali, krapfen ed altre amenita' , e con spirito di abnegazione finirono la giornata tronfi ed ebbri.

Andreus di Pusteria e Adalberto di Brunico

LE FOTO


4 agosto 2013



Folgaria (in rima baciata)


E alla fine ci trovammo in Folgaria
la terra più bella che ci sia,
anche se pochi partimmo immantinente,
dispiacesi per  Bajo ingiustificato assente.

Il giro megabike studiato da Simoni,
            Davide ci ha servito con i suoi bei sermoni:
“No te pare de essere in montagna?”
            a  Fiore che xe za drio montare ea “cagna”.

Alla fine stanchi ma contenti,
            al ristor finale abbiam gustato gli alimenti,
che nel suo compleanno donna Lucia
            ci ha fatto trovare con la solita simpatia.









31 luglio 2013

Da Corvara con furore

Senior
Dopo la giornata di ieri che ha visto Andrea e il "Senior"
farsi il Sellaronda anche in condizioni meteo non favorevoli
(vento e piova per il Pordoi e il Campolongo) sulle ruote fine,
(vedi traccia)

oggi bella giornata di Luisa e il "Senior" che con gli scarponi
si son fatti un "giretto" da Corvara alle cascate Pisciadù,
al Passo Gardena e al rifugio Jimmy, fino a Colfosco e Corvara.
(vedi traccia)

Luisa
Nojaltre donne savemo che i omani ze "dei semplici", un fià naif e un fià ingenui modo diplomatico a volte de dire che ghe ze ea possibilità che i ghe creda ancora a volte ae favoe (forse par questo certe femene e zè bone intortarli a tutte e età...)
Ze da sabato che incrocemo "montanbichers" che scende a precipissio dai sentieri anca impervi e mi me ze vegnù el dubbio che drio tanta bravura qualche trucco ghe sia a volte e cussì oggi che camminemo insieme ghe digo a Dario "ma secondo ti tanti ciclisti no ze che i va su in macchina o co altri mezzi e dopo i vien zo sensa fare fadiga????"
Dario nega categoricamente sta ipotesi (i montanbaichers ze persone sane de principi) tutto questo finche al passo Gardena a 2200 metri dall'ovovia no vedemo s-ciapi de presunti ciclisti che smonta co e so bee bici - Scott, Specialized etc etc - i se varda intorno, i fa do pedalate verso el rifugio e i va a magnare... colmo dei colmi una KTM jera anca col motore!!!!
Dario ze restà imbamboea... gavaria vossudo che ghe fosse
tutto el gruppo Ndemo dai... seto che battute!!!!!
Saluti a tutti gli amici NdemoDai!
D&L




 









30 luglio 2013

....MA QUALI IMBOSCATI? NDEMO DAI VERSO NUOVE VETTE

 Lo sapete che non ho la prosa del maestro Gnoato, ma la "verve" del ....... (lascio ai + generosi riempire lo spazio tra  i puntini con espressioni affettuose!) sì! 
E allora quell'imboscati buttato la con scioltezza dal caro Fiore, mi ha punto nel vivo ed ecco quà il weekend degli scioperati!!! dove con la Paola, GigiRockrider amici e parenti (el bocia) se ghemo sciroppà una due giorni fatta di 40 km su e giù attorno al Latemar e al lago di Carezza e poi su su fino alla vetta della Fradusta (sopra l'omonimo ghiacciaio)
C'è chi nel gesto solitario di porre un piede di fronte all'altro con, direi, "pedissequa" regolarità in un processo di autocoscienza raggiunge l'essenza dello spirito e chi nel raggiungere le vette respira l'essenza dell'aria più pura e si avvicina alla propria conoscenza
(?)
...O forse soltanto attorno è tutto molto bello e l'aria fresca accompagna meglio il gesto sportivo
(scusate ma non riesco a reprimere lo sfogo del ... che è in me!)












28 luglio 2013

Happening… tra mezzo e fine.
Anzitutto ringrazio gli amici del gruppo B4E per averci fatto scorrazzare per Schio e d’intorni, posti molto belli (peccato che eravamo in pochi) da ripercorrere sicuramente prossimamente, magari con meno caldo.
Ringrazio poi Fiore per avermi invitato a questo “heppening”…
Nei fine settimana sto tentando di mettere un po’ di chilometri alla mia corsa a piedi e per questo in bici mi ci si vede poco, ma quando Andrea (il Fiore) mi ha fatto capire che era un semplice raduno, quasi per famiglie, ho pensato di anticipare il lungo a piedi al sabato e di sciogliere i muscoli in bici alla domenica. Ho sciolto tutto, non solo i muscoli J
Ho avuto modo altre volte di dire come la bici (ma anche le scarpe da running J) e il giro da fare non  sono solo dei mezzi per raggiungere il fine ma sono essi stessi il fine.
Oggi, credo, ne abbiamo avuto l’ennesima conferma. Persone che non si conoscono, uniti dalla passione per la bici, si incontrano per faticare assieme in un giro che di per se non porta a nulla se non alla sua fine.
Finché scrivo sto ascoltando Vasco che canta “siamo soli” e la sua solitudine indica la paura di essere soli in mezzo agli altri. Quando, come oggi, fatico e sudo oltre misura, non ho molta voglia di parlare, nonché io sia un prolisso J, e cosi provo anch’io una solitudine, ma non quella di cui parla Vasco, bensì “la solitudine della distensione. Ci si distende nell’incontro con se stessi. E con gli altri, perché la mente si dispone ad accogliere pensieri, e non a risolvere problemi: pensieri che arrivano improvvisi, che arrivano inaspettati.”
Ci sono cose, storie, relazioni e persone il cui messaggio coincide con il mezzo, sono esse stesse messaggio e la strada per raggiungerlo, sono la via, sono quelle che preferisco.
Per gli amici di B4E come da accordi la mia mail info@alfaeomegasg.191.it


21 luglio 2013

c'e' sempre qualcuno che....

Quando molti si danno in vacanza, quando molti si imboscano nelle montagne, quando molti si defilano al mare...c'e' sempre qualcuno che inforca la biga e si va ad allenare.
Bravi Davide e Mauro. Ne approfitto per salutare Mauro che vedo guarito perfettamente dalla brutta caduta di Tonezza.
A presto.

Fiore









29 giugno 2013

Ragassi . . . . stasera tocca!!!

Eeeh si!
dopo aver portato a spasso il gruppo per ameni (nel senso che se fazevimo a meno de passare par de là gera mejo...) boschetti ricchi di cropani (guardare sul strologo per la tradussion) rampe assassine (dove anche chi gà gambe se impiastra su pai boschi) e lussureggianti coltivazioni di russe (o forse moldave?..comunque le sponciava) ho raccolto così tanti simpatici inviti che penso di dover onorare l'impegno!
Speremo de aver fià...
Comunque scintillante compagnia e momenti di vero divertimento (come il muro finale!!!) adesso aspettiamo le foto de Janez
Grazie Ragazzi (de na volta)
Bajo
 


La traccia

24 giugno 2013

Si è rotta la caldaia... vado a fare due passi.


Ma che razza di titolo è?

Proviamo a mettere ordine: si è rotta la caldaia della casa di Agordo, leggo sul libretto delle istruzioni il significato del codice del guasto e chiamo l'idraulico. Diagnosi: il ventilatore è andato, bisogna ordinare il pezzo, appena arriva fissiamo l'appuntamento per la riparazione.

Attesa di 10 giorni, poi finalmente la chiamata: il pezzo è arrivato, ci vediamo ad Agordo venerdì 21 mattina. Organizzo in tutta fretta un weekend lungo in montagna con tutta la famiglia, porto su anche la bici dalle ruote fine che non si sa mai.

Sabato mattina il tempo è meraviglioso, decido di uscire ed andare a fare due passi: Giau e Falzarego.

Da anni avevo un conto privato con questo percorso, che fatto in solitaria è veramente da “ascari”, stavolta finalmente sono riuscito a portarlo a termine.

Tralascio la cronaca della fatica, vi rimando alla traccia GPS per avere una vaga idea di cosa sia, invito invece chi non è mai stato in questi posti ad andarci almeno una volta: in moto, in auto o, molto meglio, in bici o a piedi. Guardando in su ci si sente molto vicini al cielo, guardandosi intorno si capisce perchè l'Unesco abbia dichiarato queste montagne Patrimonio Mondiale.

Andrea


23 giugno 2013

E me foto

ALLA MEMORIA



Non so se si possa "linkare" le foto attraverso un "commento" ad post di un altro, comunque io non ne sono capace, per cui le linko mediante il presente post.

LE FOTO

Correggi somaro

Scusate anch'io ho fatto il botto. Innocui con la q no va proprio ben. Mejo tardi che mai.
Scusate.

Ciao

Fiore

BEL GIRO...COL BOTTO

Partenza da casa prestino. Ore 9.00 da Tonezza con destinazione...ignota, o quasi.
Sosta al mitico rifugio Rumor, con foto al Gianni che griglia le sue famigerate costine di maiale ( provare per credere) ma gnanca el pan co ea sopressa iera mae. Poi giu' in picchiata e via alla base tuono ,ex postazione militare americana, co tanto de missili puntati in cielo ,ma per fortuna innoqui da parecchi anni. Giro del monte Toraro con discesa e salita simpatica ( leggi fastidiosa) e poi seguendo Davide gps gran rientro a Tonezza, col botto si diceva. Purtoppo a pochi metri dal parcheggio delle auto, complice la stanchezza e la discesa ostica, piena di scalini e sassi mossi, il povero Mauro si e' fatto disarcionare dalla sua fidata 29" ed e' atterrato con la faccia sulle pietre. No na bea roba vederlo con la bici sulla schiena e sanguinante. Comunque ,grazie al fisico possente, e' tornato giu' con le sue gambe, sara' medicato al pronto soccorso ed in serata ci ha comunicato di stare bene. Mejo cussi'. Auguri Maurone!!!
Grazie a Stefano,Davide Simone Andrea Gianni Dario e Mauro per la compagnia e l'allegria.
Sani!

Fiore

foto del giro
...tosi, no ve pare de essare in montagna?



traccia del giro

14 giugno 2013


El giro del Santo, tra carboidrati e proteine.
Alcuni di noi hanno avuto la fortuna di potersi liberare mezza giornata il giorno del Santo, e così, divisi in due gruppi, asfaltatori e terraioli, abbiamo fatto un bel giretto sui nostri colli.
L’altra sera, con alcuni amici del gruppo e altri, podisti di Montà, ho partecipato ad una serata sul tema dell’alimentazione in generale, e, in particolare, per uno sportivo. Una serata molto interessante, non la solita conferenza, a misura di un testone quale io sono. Si è parlato di delicati equilibri tra carboidrati al mattino e proteine alla sera, di diete a zona, dissociata, mediterranea, paleolitica……………….alla fine ci è stata suggerita “ea diete de me nono”, ossia rispetto quotidiano tra ritmi di luce e buio, giorno e notte, mangiare tanto al mattino e poi , nell’arco della giornata, via via sempre meno, molta verdura, frutta e “sementi” varie.
Se ce ne sarà un’altra, come si è detto e io spero, invito tutti a partecipare.
Le cose che più mi sono rimaste è che l’uomo era (è) sostanzialmente un “raccoglitore” di semi, erbe, frutta  e che per questo il suo fisico si è evoluto per essere adatto a camminare senza problemi per 40 km al giorno.
Prima che cacciatore vivo di quello che raccolgo finché cammino, cose apparentemente semplici come i semi ma sostanziose, che non appesantiscono ma che “alimentano”. Ho sempre preferito il verbo nutrire al più abusato alimentare (el xa massa da casoin) tuttavia devo dire che l’altra sera mi sono ricreduto. Al mattino quando mi alzo e so che mi aspetta una giornata di cammino non posso nutrirmi di qualsiasi cosa ma di cibo che “alimenti”, che si trasformi attraverso la “digestione” in carburante prezioso.
Quando facevo parte di un gruppo competitivo, ma a volte mi succede anche ora soprattutto nella corsa a piedi, si andava a fare delle gare in bellissimi posti, montagne, laghetti, in bellissime giornate, ma mi ritrovavo alla fine solo con il mio fiatone e con la mia stanchezza senza quasi sapere dov’ero e tanto meno senza avermi gustato chi e cosa c’era intorno a me.
Se penso che la vita sia solo camminare (o correre) senza fermarmi a raccogliere prima o poi rimango senza carburante. So che nella mia giornata, nella mia vita, se non sono in grado di selezionare cosa e come raccogliere domani avrò meno alimento per continuare a camminare.
Se penso di poter raccogliere senza camminare mi illudo, non scopro il mio alimento senza un cammino. Se raccolgo ma non trovo il tempo di nutrirmi tutto preso nella foga del “metere da canto” la mia vita è solo “fatica”.  
Anche qui, come per carboidrati e proteine, si tratta di un delicato equilibrio che, in me, vedo sempre da imparare, ci sono delle regole ma “ea dieta de me nono” mi suggerisce di seguire anche molto il buon senso.
Eviva el late J !!!


8 giugno 2013

DETTO...FATTO!

Condivido il post di Gianni,poi quando si tratta di montagna il richiamo e' sempre troppo forte. Comunque questa volta il tempo ci ha regalato una giornata splendida sull'altopiano. Bel giro da Summano poi su a Rotzo, Roana, Cesuna e giu' per la vecchia strada del trenino fino a Caltrano. Vedremo la traccia GPS cosa dira'. Ma aldila' dei numeri,che a noi interessano poco, resta la piacevole compagnia e l'impressionante performance in salita e sopratutto in discesa sullo sterrato della amica Paola. Te lo sei proprio meritato il birrone finale.
Cia a tutti e alla prossima,magari ancora in montagna.

Fiore
FOTO DEL GIRO

6 giugno 2013

Spiraglio a Torreglia

Che dire di questa primavera?
Non credete che ci stiamo facendo condizionare un po' troppo da questo tempo bizzarro?
Nei giorni che precedono l'uscita ci facciamo mille pippe se, e dove, e quando, e quanto pedalare!
Non so come sono le previsioni per sabato, ma di certo l'idea di tornare sull'Altipiano mi entusiasma al punto di proporre di andare con qualunque tempo.
Poi lì si decide.. come abbiamo fatto già altre volte, non ultima un mese fa con Paolo alla Grande Rogazione .
Ma vi posso assicurare che è stato un giorno indimenticabile

le foto




2 giugno 2013


LA CORSA E’ DEMOCRATICA.
“La corsa in bici (e a piedi) è l’attività più democratica e paritaria che si possa immaginare. Non ci sono distinzioni di sesso o posizioni sociali. Nella corsa ci sono solo ciclisti (e podisti) con il proprio incedere, pedalata dopo pedalata ( passo dopo passo), verso il proprio traguardo.”
Dopo un “tempo di corsa a piedi” per preparare in modo dignitoso la maratonina dei Dogi ritorna il “tempo della bici”. Devo dire la verità, a dicembre e gennaio,  con la fica Olybull, ho fatto delle belle corse sulla neve, da solo o in compagnia. Poco più di un mese fa, dopo quasi un anno (dalle ore 9.30 del  26 04 2012), ho ripreso a sellare Canc e a salirci sopra. Inizialmente  la sensazione è stata di quelle non proprio gradevoli, difficoltà a trovare una postura e una confidenza perduta, un po’ di ansia quando da dietro sentivo arrivare il rumore di camion ma, il tutto, è durato lo spazio di qualche chilometro. Penso sia un po’ come con le amicizie, quelle vere, si può anche non vedersi o frequentarsi con assiduità tuttavia quando ci si rincontra, dopo un primo naturale momento di “acclimatamento”, si sente la voglia di parlare/correre/stare insieme con la naturalezza della confidenza.
Padova-Loreto-Assisi è stata la “prova provata” di come l’andare in bici rinsaldi vecchie amicizie e contribuisca a crearne di nuove.
Ieri, di nuovo con Ollybull (PPF6 ormai si è rassegnata a fare da tappabuco) un classico giro da MTB vera.
Come ho avuto modo di dire più volte durante il giro,  c’è troppa democrazia nel nostro gruppo, vero Bajo???
C’è chi parte da casa, chi arriva direttamente in auto, chi arriva in bici da corsa, chi arriva in MTB ma va via con quello della bici da corsa, chi è in divisa completa ma senza calzini allo “skinlife”, si raccoglie per strada ciclisti incontrati mesi fa, chi telefona e fa aspettare tutto il gruppo J
Che Bello!!! Intendo sentirci accolti e gruppo nelle nostre differenze. Al di là  delle bonarie e “dovute provocazioni”, si capisce come quest’ultimo non sia qualcosa di ben definito, un po’ come la foto copertina, ma che proprio questo ne è la sua caratteristica e  forza.
Anche nella mia vita c’è troppa democrazia, a volte,  più che un aiuto nel cammino, contribuisce a creare della confusione. Accogliere, distinguere, accettare tutte le diverse anime che formano la mia esistenza mi aiuta a non crearmi quelle paranoie che rendono il “Giro” triste e “sola fatica”, almeno non sempre.

Che bella festa oggi.
Un amico un giorno mi ha detto che, a casa loro, se sopra la tavola imbandita si accorgono che manca il pane la tentazione è quella di andare fuori a mangiare…piccola cosa il pane, ma a volte è quella che aiuta a “mangiare” assieme, allo stare in famiglia.

Mi piacerebbe saper cogliere l’essenziale nelle cose e relazioni della mia vita, so che è una cosa sempre da imparare ma mi pare di capire, invecchiando, che molte cose e relazioni essenziali sono quelle “piccole”, le più semplici e naturali, proprio come il pane. 
La corsa, come momento di svago, confronto e compagnia, è una di queste.

1 giugno 2013

GIRO ROVESCIO ( O DEL GAMBERO)

Dopo tanta pioggia, finalmente un po di sole. Affidiamo il giro ad un personaggio "poemico e perverso" (Bajo?) il quale per dare un po' di pepe alla giornata decide di farci fare le piu' belle discese in salita e di conseguenza le piu brutte salite in discesa. Per fortuna il Davide gps ,in quel del Pirio decide per una scorciatoia che ci evitera' di fare la "moea" al contrario. Ghe mancava soeo quea!. Un po di soddisfazione (per pochi intimi) l'ha data l'ultima discesa , per la verita' un po scavata dall'acqua degli ultimi giorni, ma tosta quel che basta.Saudo Dario che el ga pensa' ben de ndare coa Pina lasciando 9 amici con la bici.
Ittut a itulas

Fiore "dea discesa el terrore"
grandissima Paola...tanto de caschetto!!!
naturalmente foto al contrario

6 maggio 2013

PADOVA - LORETO

E' il terzo anno, per me, che provo questa esperienza di pellegrinaggio in bici. Ad ogni anno che passa cambia il mio modo di approcciarmi ,il mio modo di viverla e sopratutto i ricordi che mi restano dei vari momenti trascorsi. Siano di fatica, di allegria o altro. Il percorso e' stato molto bello, i posti visitati interessanti e l'affiatamento, nonostante fossimo in 11, e' stato ottimo. Come per le altre esperienze, quando scendo dalla bici dopo l'ultimo estenuante chilometro ( salita al 12% ) penso gia' al giro del prossimo anno.
Grazie ai tosi, a chi a organizzato e a chi si e' messo in  gioco anche solo per questa volta.
Un abbraccio.

Fiore
vai alle foto: foto giro