12 giugno 2012

Il tempo dei cuscini

C’è stato il “tempo” dell’allattamento, delle pappette, dei soldatini e cerbottane, delle “mele”, del grande amore e poi di nuovo dell’allattamento (dei miei figli)…e molti altri qui non inseriti.
Mi ritrovo a sorridere ripensando che tra i vari periodi della mia vita, comuni alla maggioranza, mi pare ce ne sia uno da condividere con pochi, fortunati gli altri, ossia “il tempo dei cuscini”.
Negli ultimi anni, complici diversi infortuni in tempi, modi e dinamiche diverse, il tempo dei cuscini è diventato parte, amico e prezioso alleato, delle mie notti.
In questo “tempo” oltre ai miei due soliti  cuscini che “sanno di casa”, morbidi, accoglienti, che mamma, come si usava una volta nel periodo di fidanzamento, ha riempito di piume prese dal petto di giovani oche, altri due o tre cuscini diventano parte attiva, a sostegno e aiuto nel mantenimento della, a volte unica, posizione nella quale mi è consentito dormire.
Tuttavia mi piace credere che nulla è mai totalmente negativo, dipende molto da dove si concentra il mio punto di vista.
Vivo e abito un’età, una famiglia, una comunità, una parte del mondo, uno stato di salute, fisica e economica,  che mi pare sia quella che mi dia la maggior indipendenza da tutto e da tutti.
Certo, da bimbo e ragazzo ero più spensierato, da giovane più forte, da giovane/uomo avevo forti e concrete “motivazioni” ma, scuola, ormoni, paghette (na volta e se ciamava mancie), mutui davano sempre un retrogusto di dipendenza e limite tipica, anche se diversa, di ogni età.
Oggi, in questa bellissima età, il tempo dei cuscini entra con puntuale irregolarità a ricordarmi ancora la mia natura e i miei limiti, non solo fisici.
Alla fine basta un paio di costole inclinate, un dito mignolo rotto per farmi ritornare, anche se temporaneamente, dipendente da tutto e da tutti. Azioni quotidiane e banali come dormire, abbottonarmi la camicia o allacciarmi le scarpe diventano “faticose salite”, non parliamo poi del guidare.
E quando, se sarò fortunato, questo processo non sarà solo temporaneo?
Mi accorgo che questa dipendenza si manifesta anche in quella parte di me che non è solo corpo, poco mi importa se si chiama anima o qualcos’altro, il “tempo dei cuscini” diventa allora tempo privilegiato di domande. Ripesco da letture fatte alcune righe che sento particolarmente mie e che condivido: “Sii paziente con tutto ciò che è insoluto nel tuo cuore. Cerca di amare le domande in sé....
Non cercare adesso le risposte che non possono essere date perché non saresti capace di viverle.
E il punto è di vivere ogni cosa. Vivi le domande ora. Forse in futuro gradualmente, senza farci caso, un giorno lontano ne vivrai le risposte.”
In questo tempo mi pare sia più facile vedere come molte preoccupazioni sono in realtà sciocchezze, mi aiuta, come un settaccio, a mettere in risalto l’essenziale.
Conosco e capisco il tempo, ma anche le cose, le persone, le relazioni che vivo se, più che cercare di ottenere quanto desidero, quello che mi aspetto da esse, sono aperto, accogliente rispetto al tutto che possono darmi. In questo senso potrò accorgermi della “bella novità” che ogni giornata mi dona. I limiti che quotidianamente incontro in me e negli altri sono prima di tutto quelli che io pongo.
Spesso mi è stato proposto di vivere dei “tempi di deserto” (Fiore, dassa perdere, e xe robe de ciesa) ma io a pensarci bene il deserto non l’ho mai nemmeno visto realmente, ma, da quelle che mi hanno detto essere le sue  caratteristiche, assomiglia molto al mio “tempo dei cuscini”, solitudine, silenzio, dipendenza…e allora mi tengo stretto questo momento che capisco e conosco perché lo vivo concretamente e me lo godo fino in fondo.
Cosa centra questo post in un blog di ciclisti, o mejo, de xente che core in bici? Gnente!!! Voevo soeo dirve che stago ben e de spetarme, aea fine dea saita, prima o dopo, rivo anca mi.


Signore, Ti ringrazio di avermi fatto provare le  difficoltà,
perché ho imparato l'arte di  sopravvivere.
Ti ringrazio di avermi fatto incontrare  l'arroganza,
perché ho capito il valore dell'umiltà.
Ti  ringrazio di avermi concesso la sofferenza,
perché ho diviso il pane  della solidarietà.
Ora vorrei rivolgerti una preghiera:
....Non sarebbe possibile una botta di culo?

4 giugno 2012

Il giro degli ascari

Sabato 2 giugno: Gardeccia - Vajolet

E mentre la maggior parte del gruppo Ndemodai! girava sui colli noi ascari siamo partiti per le cime dolomitiche.
Negli anni 90 la MountainBike (MTB) non esisteva; esisteva il RAMPICHINO. Allora noi, da bravi baichers abbiamo deciso di provare i nostri mezzi sui sentieri di montagna.
Siamo partiti il primo giorno da Pera di Fassa 1320m slm con l'idea di arrivare al rifugio Gardeccia (tappa del giro d'Italia del 2011).
La giornata era fantastica, sole splendido e temperatura mite. Controlliamo i nostri mezzi e partiamo. 
Una salita sempre ripida ma mai difficoltosa ci porta in circa 1 ora e 20 ai 1949 metri del Gardeccia.
Ma siccome è ancora presto decidiamo di continuare: destinazione rifugio Vajolet posto a 2243 slm.
Che dire: una salita di circa 30 minuti tra le rocce delle Torri del Vajolet a tratti impossibile da pedalare, data la pendenza ed il fondo, ma splendida come panorami e sensazioni. 
Pranzo al sacco nel silenzio più assoluto, bagno di sole, qualche foto e via in discesa fino a fondo valle seguendo non più la strada asfaltata ma uno splendido sottobosco sterrato fino a Pera.
E siccome era presto (ma soprattutto siamo forti) una volta  a Pera ci siamo diretti, seguendo la ciclabile, fino a Canazei per un biscottino ed un'acqua tonica.
Insomma alla fine 37.5 km spettacolari e da rifare sicuramente con il gruppone NDEMODAI!




Domenica 3 giugno: Passo Lusia


Potevamo forse noi accontentarci di un solo giro?
NAAAAAAA!!
E quindi al risveglio pensa e ripensa, visto che oramai quasi tutti i sentieri nei dintorni li conosciamo, ci siamo decisi: andiamo a vedere come sono le montagne che di solito vediamo d'inverno con gli sci ai piedi.
Direzione quindi passo S. Pellegrino, giù fino quasi a Moena, poco dopo l'Ovovia del Lusia si svolta a sx e si parcheggi l'auto.
da qui parte una salita incessante che con pendenze medie del 17% e massime del 22 su fondo sterrato ma compatto ci porta in appena 5 km da 1330 a 2045 m slm.
Uno sforzo fisico incessante con pochi posti per poter scendere per poi ripartire in tranquillità.
Alla fine un giro meno spettacolare di quello del giorno prima, anche se gli scenari sono sempre bellissimi, con la possibilità di girare nell'altopiano del Lusia percorrendo piste da sci e stradine sterrate.
Oggi però, a differenza di ieri, discesa a capofitto fino alla macchine e niente pedalatina defaticante.Troppo stanchi.
Altro bellissimo giro (molto tecnico date le pendenze) da rifare tutti in gruppo con ottimi rifugi dove poter girare le forchette sugli spaghetti.


Foto dei giri
Traccia del giro




Un caro saluto a tutti da Ari & GG
Buon 2 giugno sobrio a tutti (anche se in ritardo)






3 giugno 2012

Tutti insieme appassionatamente

Ieri,come da programma,ci siamo ri-trovati per pedalare in compagnia sulla nuova ciclabile E 2 che percorre ad anello tutti i colli Euganei. Finalmente nel nostro territorio abbiamo una vera pista ciclabile ,anche se qualcosa e' ancora migliorabile. Comunque si apprezza lo sforzo. Poi per caso, ieri sera mi capita tra le mani un articolo del Mattino di Padova e leggo che il progetto era nato nel lontano 2000, poi ripreso nel 2006 ed infine ,dopo beghe politiche e liti tra consorzi vari, approvato nel 2009. E qui non commento altrimenti potrei fare del populismo o della facile demagogia ( che no ea xe na malattia dea pee, vero junior?).eravamo in 17 ,20 per la questura, un mix ben riuscito di maglie verdi e arancio ,consorti a seguito e infiltrati vari. Un saluto particolare a Silvano da quel di Monta'.si e' pedalato in scioltezza ,non sono mancate alcune soste tecniche, molto piacevole il break nel giardino del castello di Valbona. Mi piace ricordare che nell'ultimo tratto alla vista di una o piu' corte salitelle ( ben 61 mt di dislivello) alcuni energumeni con casacca ndemodaibikersteam dai, forse in preda all'astinenza ,si sono lanciati ,gnanca fossimo al Gpm del giro, a tutta per conquistare ....conquistare cossa, forse gli abbuoni? Mah. Mi me sembrava tanto ea coppa Cobram de Fantozzi. comunque grazie a tutti e...dalla prossima si fa sul serio. Ciao Fiore