26 maggio 2011

Se vuoi c'è la puoi fare


Stamattina mi sono svegliato alle 5.45 e ho deciso di andare sul Grappa da "ascaro" come dice Stefano(anche perché non so se il 2 giugno posso esserci), ci avevo già provato due volte (la prima volta l'anno scorso e al ritorno ci ho rimesso la bici,la seconda volta in aprile di quest'anno mi son dovuto fermare per forti dolori alle gambe) e stamattina ho pensato questa è la mattina che a tutti i costi devo arrivare sopra e così è stato,sono arrivato al Rifugio Bassano senza fare nessuna sosta da Rossano dove son partito e mi sono reso conto che con la volontà e l'allenamento si possono fare delle imprese(per me questa è un'impresa visto che fino a due anni fa non avevo mai fatto una salita in bici) che mai avrei pensato di fare.

ciao a tutti Bepi

24 maggio 2011

Padova Loreto





C’è un uomo solo al comando. La sua maglia è bianco e celeste. Il suo nome è Fausto Coppi”. Le parole del giornalista Mauro Ferretti, sono ancora forgiate indelebilmente nel cuore di milioni di italiani.

Riprendendo queste famose parole potrei anch’io dire: c’è un uomo solo…e basta!!!

Questa volta è capitato, come succede anche nella vita, di ”andare da solo”, non l’ho fatto per scelta né per necessità, è avvenuto e basta.

Immaginavo che fosse diverso ma è stato diverso anche da quello che immaginavo.

Da solo ogni piccolo problema, fisico o meccanico, viene amplificato dal fatto che non lo posso “con-dividere” con altri così come non posso far partecipi altri delle forti emozioni che certi paesaggi , tramonti, semplici battute dei compagni suggeriscono al cuore.
Una volta a casa trasmettere queste emozioni è impossibile, e chi ha vissuto questo tipo di esperienze sa di cosa parlo, sarebbe un po’ come l’amico che insiste per farti vedere l’album delle sue foto di matrimonio pensando che producano anche a te lo stesso effetto.

Da solo, da buon orso quale sono, ho avuto un po’ :) di tempo per stare con me, e se non ho risposto in modo esaustivo, almeno certe domande me le sono poste.

Io credo che in un tempo in cui tutti sanno indicarti l’itinerario migliore, dove navigatori e gps ti permettono di tutto, rimangano comunque delle strade sconosciute che impari mentre ci cammini sopra, queste, molte volte, sono da percorrere da soli e allenarsi a ciò non è male.
Come ho già avuto modo di dire, mi piace, pur avendo una meta, vivere il cammino, perché è questo che dà un senso al traguardo sia piccolo che grande, quotidiano o della vita.

Positivo è stato senza dubbio il fatto che, solo, ho sentito la necessità e la voglia di parlare anche con persone che non conoscevo (cosa che a me capita di rado), ad altre ho chiesto aiuto, e con alcune mi sono ritrovato in pochi minuti ad ascoltare della loro vita e a parlare della mia.

Mi pare che tutto questo mi aiuti a rimettermi al mio posto ridonandogli significato e senso. Quando ritorno da queste esperienze sento con maggior chiarezza di quando son partito, che molto, non tutto, di quello che ho e che sono si trovano nella mia famiglia, con i miei amici, nella mia comunità.

Sento la necessità di non smettere di andare anche se a volte non so ancora dove, in fondo c’è una “linea sottile” che separa il dormire dal sognare.


Da solo, e solamente per due giorni, ho preferito non portarmi via il fornello da campo e il necessario per prepararmi la cena e quindi alla sera è andata di pizza.
Vi riporto, a tal proposito, una cosa che ho sentito giorni fa alla radio e che in queste sere mi è tornata alla mente. A me pare carina anche se non la condivido del tutto.

La vita è come una pizza margherita. È buona da mangiare, quando esce dal forno scotta ma è il momento in cui è più buona, forse anche perché hai tanta fame. E allora la mangi veloce e ti ci bruci. Poi pian piano, molto prima che tu sia a metà, la mozzarella si indurisce e la pizza comincia a diventare cattiva. Ma tu la mangi lo stesso perché non è male. Però cominciano a venirti in mente delle strane idee tipo, rimetterla nel forno per farla tornare com’era all’inizio, solo che questo non ci si può fare e quindi ci rimani male. In quel momento cerchi di divorarla perché ogni secondo che passa la raffredda ancora di più, e mentre la mangi, con forza, ti dispiace che non ci sia più la mozzarella filante e la pasta morbida, ti viene la malinconia e in più ti si gonfia lo stomaco perché stai mangiando troppo veloce, ma anche se te ne accorgi non ce la fai, non riesci a fermarti, e quello è il momento peggiore. Quando invece poi la pizza la stai finendo, ormai è fredda e fa schifo, però pur facendo schifo, rispetto a quando è uscita dal forno, è sempre più buona degli spinaci al burro, per cui stai un po’ lì, fermo, lasci che la pizza che hai divorato a metà, scenda, e cominci a goderti l’ultimo quarto, a pezzettini, come se fossero degli scampi. Ricominci a sorridere perché la crosta, anche se dura e fredda, è gustosa, la mangi chiacchierando e quindi non gli dai tanta importanza. Ogni tanto ti capita un pezzetto di mozzarella o uno di pomodoro e allora ricordi la pizza quand’era ancora calda, ti tocchi il palato con la lingua e senti che è ancora un po’ insensibile, per colpa di quando ti sei scottato, pochi minuti prima. Il tempo si dilata, comici a bere la coca cola. Pensi a come riuscirai a mandarla giù tutta quella pizza, che te la ricorderai anche quando sarai ritornato a casa, ma non soffri, nemmeno quando c’è il conto da pagare, perché una pizza è la cosa più buona che c’è, e non costa nemmeno più di tanto.



Giro dee Sarese



Direi proprio che il giretto a sarese e' stato proficuo. Bella giornata, calda ma non troppo, giusti i km ,una sessantina per chi e' partito da Mortise...ma sopratutto bone e sarese. Dopo un assaggio sul campo abbiamo pensato bene di portarne a casa ..raquanti chili, tanto che ghemo messo un leon a guardia del delizioso frutto rosso.Bisogna capire chi che xe el leon dei do.
Ciao e alla prossima.

Traccia GPS del giro

Le foto del giro

19 maggio 2011


Desidero inviare un grosso in bocca al lupo al nostro Stefano Gnoato, che stamattina e' partito per un pellegrinaggio ,in solitaria, che lo portera' sino al santuario della Madonna di Loreto. Ho avuto modo di sentirlo stasera al telefono,e' gia' arrivato a Pinarella di Cervia. Viaggio tutto ok , con incontro a Ravenna della carovana del giro d'Italia. Forza Stefano, sei in solitaria ,ma ndemo dai e' con te.

16 maggio 2011

Colli 14 maggio 2011





“…e il naufragar m’è dolce in questo mare.”

“Albero e frutto sacro, il fico è l’emblema della vita, della luce, della forza e della conoscenza. Nell’antica Grecia, era l’albero sacro ad Atena, dea della saggezza e a Dioniso dio del vino. Platone ritiene il fico amico dei filosofi. Nella tradizione antica il fico riveste quindi un significato di immortalità e di abbondanza. Esso rappresenta anche l’asse del mondo, che collega la terra al cielo. Come simbolo dell’abbondanza è legato alla fecondità. Il fico presiede alla nascita; secondo una leggenda induista il dio Vishnu e nato sotto ad un fico. Lo stesso vale per i fondatori di Roma, Romolo e Remo.”
Lo splendido “figaro” che si vede nella foto si trova nella discesa del carabiniere. Non è facile da vedere perché la discesa, pur non essendo molto tecnica, richiede comunque massima attenzione e lui si trova alcune decine di metri sulla destra in corrispondenza di un tornante di sinistra. Mi sono accorto di lui, dopo anni che faccio questa discesa, solo perché mi sono fermato in corrispondenza del tornante sopra accennato per aspettare “il maestro di corte” Claudio che ci ha onorato con la sua partecipazione.
Io ho un debole per il fico, sia come frutto che come albero. Al di là della descrizione incollata sopra, il fico nella sua semplicità mi ricorda, a differenza di molte altre piante, che il sole e l’acqua, cose semplici ma essenziali, bastano a far crescere, una crescita poi solo apparentemente disordinata. Non ha bisogno di cure e terreni particolari, le sue foglie mi ricordano le mani da contadino del mio papà, robuste, grosse e rassicuranti.
I suoi frutti, freschi o secchi, sono nutrienti e una delizia per il palato. La marmellata di fichi poi è quella che preferisco e, in stagione, il gelato al fico è quello che sono solito prendere da Bepi.
Non nasconde la sua fragilità, e se resiste meglio dei platani anche ai venti più forti, si spezza facilmente se mi appoggio con il mio peso sopra i suoi rami.
Quante volte nelle mie discese più o meno veloci non riesco ad accorgermi dell’esistenza di tanti alberi che pur circondano le mie corse da anni? Eppure loro sono lì, magari aspettano solo che io mi accorga di loro per donarmi “niente di più e niente di meno” di quello che sono.



PS Il titolo del post è una dedica esclusiva ai ciclisti che hanno tagliato l’aria a noi partiti in bici da Mortise. :)



VAI ALLE FOTO DEL GIRO

La Traccia GPS del Bajo

15 maggio 2011

Andar via coi forti...

Mercoledì scorso, dopo una serie di incontri a Milano, riesco a sganciarmi prima del previsto, tra me e me dico: "se riesco a tornare presto, faccio un bel giro in bici. Evvai!!!"
Manco a farlo apposta, per strada arriva un sms: giretto in bici più tardi?
Al cellulare in breve organizziamo con Davide e Lucio una giretto a Fusina, una volata in bici da corsa. Partenza da CR alle 17,30 rientro a PD in un paio d'orette.

Finalmente si va, all'inizio con un ritmo tranquillo si corre e si parla, e poi tutti insieme troviamo la soddisfazione di fare qualche allungo.
L'arrivo a Fusina è una volata: Davide che merita la maglia rosa, Lucio a ruota con un buon piazzamento, ed io pagando un anticipo di volata, terzo; in pratica no ghevo pì gambe...
Per il rientro a Malcontenta troviamo una paio di ciclisti che portano l'andatura alla media di oltre 40km/h, ci mettiamo a ruota e si va via senza fatica, che beo!
A Malcontenta l'imprevisto: per accorciare un pochino la strada, si decide di fare un breve passaggio pedonale che attraversa un canaletto evitandoci un paio di curve, tento di salire sul marciapiede sfruttando una rampetta, ma le gomme forse troppo gonfie (circa 8 atm.), non mi hanno assecondato, hanno seguito la strada appoggiandosi di lato, al piccolo dislivello che la rampa aveva rispetto alla strada, ed io sono banalmente caduto.
Come tutte le cadute banali "che si rispettano" qualcosa doveva pur succedere, praticamente ghe gò assà el deato: frattura scomposta della seconda falange del primo dito della mano sinistra, questa la diagnosi. La prognosi: ventisinque giorni col jesso! In pratica basta bici pà un mese.
Il gesso mi dà fastidio, non lo sopporto, mi vincola, non posso fare quello che vorrei. Ho già pensato a come ridurlo da mè...
Abituato ad una vita piena di attività, mi trovo da qualche giorno fermo; mi vien rabbia a pensare che basta veramente poco per fermarmi, tra l'altro, la prossima settimana ho un impegno molto, molto importante all'estero.
I miei impegni, tutte le cose programmate, probabilmente rallentate se non ferme per una caduta banale! Che senso ha?
Entrando a messa stamattina il don mi ha chiesto di leggere la seconda lettura dato che mancava un lettore, guardate che cosa recita:
"Se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo siete chiamati..."
Che strana la vita!
Ciao a tutti.
Gigi Rockrider

12 maggio 2011

2 giugno 2011: Monte Grappa

Era il 25 aprile 2007.



Avevo da pochi mesi la mia prima mountain bike.

Avevo qualche chilo in più e qualche chilometro in meno nelle gambe.


Qualche amico - diffidare sempre degli amici (vedi foto) - mi ha proposto di fare la salita del Grappa da Semonzo, con la base logistica della giornata a Campocroce (casa Pagnacco e relativo spazio verde attorno), atta ad ospitare ciclisti e parenti e amici automuniti.


Ricordo ancora la bella giornata trascorsa assieme, come i 21 tornanti per arrivare a Campocroce e poi, punto nell'orgoglio da chi "me cojonava", la salita fino al Rifugio Bassano (vedere il grafico del dislivello).

Giovedì 2 giugno, Festa della Repubblica, tempo permettendo, Andrea Pagnacco rimette a disposizione la "base logistica" e noi, ora 'Ndemo Dai!, abbiamo messo a calendario la riconquista di Cima Grappa in bici.


Quindi preparate le bici, mtb o "pinarelle"; coinvolgete parenti ed amici che si va su a 1732 metri (Cima Grappa) e/o circa 1100 metri (Campocroce).



Ritrovo a Mortise, chiesa di Cristo Risorto ore 7:45

Partenza in bici da Semonzo circa ore 9:15

Arrivo ??? ognuno col suo passo




Saluti a tutti e 'Ndemo Dai!



Senior

10 maggio 2011


Come alcuni sanno, ho una forte contrattura alla schiena che mi tiene ,o che dovrebbe tenermi, a riposo per alcuni giorni. Ma si sa che noi gladia-Tori, non riusciamo a star femi. E quindi con la scusa di testare la tenuta del muscolo dorsale ( balla raccontata alla moglie) ho inforcato la Scott e me ne sono andato per argini, fino a Sandon. A meta' strada ho avuto la sorpresa di incontrare un gregge misto de piegore cavare cavai e altri animai. Avevo paura delle zecche, ma mi e' sovvenuto che essendo depilato ( vedi Gigi a cossa che serve ) e zecche no me se tacca sul peo, anche per la materia di cui sono costituite le mie puppole KRIPTONITE allo stato puro.
Comunque la schiena sta benino ( per la moglie benissimo) e saro' pronto per la ps settimana .
Saluti a tutti.

9 maggio 2011

nuove strade a treviso

Update

Fatto il giro col GPS
ecco la traccia e le nuove foto.
Ciao a tutti

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original post

04.05.2011 - NUOVE STRADE A TREVISO








Ciao a tutti oggi in un momento di solitaria ho inforcato la mia mtb e mi sono avventurata verso l'ignoto.
All'inizio ho preso la strada della vecchia ferrovia Treviso Ostiglia fino a Morgano. Quindi ho deviato dalla solita strada e ho trovato un posto fuori dal tempo.
Un pezzo di strada fa parte del "gira Sile" un giro ciclo turistico sul parco del Sile.
Mi sono trovata tra gente che girava l'erba, campi di grano, rondini che volavano basse, insomma un vero posto bucolico.
Sarebbe un bel giro da fare tutti insieme con un bel pic-nic in mezzo ai prati in una domenica di bel tempo. Saranno all'incirca 36 km
Appena io e gg andremo a farlo insieme vi allegheremo la traccia gps.
Ciao a tutti Ari.

Delta del Po'. Foto e Traccia


Ecco a voi i dettagli tecnici del giro NDEMO DAI sul Po'.
Grazie a tutti per le foto e per la traccia GPS.
Ciao gg

La traccia del Bajo

Le foto di Andrea

Le foto di Stefano

Le foto di gg

8 maggio 2011

Delta del Pò




A me pare bene, molto bene, benissimo.



Per celebrare la prosperità e la fertilità e il passaggio dall'inverno all'estate è stata istituita la “festa della mamma”….

...è bello, almeno per me, credere che sia molto di più.
Auguri a tutte le mamme, alle nostre e a quelle dei nostri figli.
“Dura de più ‘na roba giustà che una nova”


3 maggio 2011

Padova Este 30 aprile



...a volte basta solo partire...


Ostacoli, imprevisti sono parte della strada così come la compagnia, le chiacchierate, i silenzi, i suoni, i colori...e i profumi...


Lungo il percorso c'erano moltissime robinie in fiore, prima ancora di vederle ne sentivamo nell'aria il profumo... e quello non si vede dalle foto.


Grazie a tutti!





2 maggio 2011

Ci sono anch'io

Ciao a tutti, grazie all'aiuto di Gigi F. dovrei riuscire a postare anch'io a postare i miei commenti. Un grazie a tutti per la compagnia e per la bella biciclettata di ieri.