2 giugno 2013


LA CORSA E’ DEMOCRATICA.
“La corsa in bici (e a piedi) è l’attività più democratica e paritaria che si possa immaginare. Non ci sono distinzioni di sesso o posizioni sociali. Nella corsa ci sono solo ciclisti (e podisti) con il proprio incedere, pedalata dopo pedalata ( passo dopo passo), verso il proprio traguardo.”
Dopo un “tempo di corsa a piedi” per preparare in modo dignitoso la maratonina dei Dogi ritorna il “tempo della bici”. Devo dire la verità, a dicembre e gennaio,  con la fica Olybull, ho fatto delle belle corse sulla neve, da solo o in compagnia. Poco più di un mese fa, dopo quasi un anno (dalle ore 9.30 del  26 04 2012), ho ripreso a sellare Canc e a salirci sopra. Inizialmente  la sensazione è stata di quelle non proprio gradevoli, difficoltà a trovare una postura e una confidenza perduta, un po’ di ansia quando da dietro sentivo arrivare il rumore di camion ma, il tutto, è durato lo spazio di qualche chilometro. Penso sia un po’ come con le amicizie, quelle vere, si può anche non vedersi o frequentarsi con assiduità tuttavia quando ci si rincontra, dopo un primo naturale momento di “acclimatamento”, si sente la voglia di parlare/correre/stare insieme con la naturalezza della confidenza.
Padova-Loreto-Assisi è stata la “prova provata” di come l’andare in bici rinsaldi vecchie amicizie e contribuisca a crearne di nuove.
Ieri, di nuovo con Ollybull (PPF6 ormai si è rassegnata a fare da tappabuco) un classico giro da MTB vera.
Come ho avuto modo di dire più volte durante il giro,  c’è troppa democrazia nel nostro gruppo, vero Bajo???
C’è chi parte da casa, chi arriva direttamente in auto, chi arriva in bici da corsa, chi arriva in MTB ma va via con quello della bici da corsa, chi è in divisa completa ma senza calzini allo “skinlife”, si raccoglie per strada ciclisti incontrati mesi fa, chi telefona e fa aspettare tutto il gruppo J
Che Bello!!! Intendo sentirci accolti e gruppo nelle nostre differenze. Al di là  delle bonarie e “dovute provocazioni”, si capisce come quest’ultimo non sia qualcosa di ben definito, un po’ come la foto copertina, ma che proprio questo ne è la sua caratteristica e  forza.
Anche nella mia vita c’è troppa democrazia, a volte,  più che un aiuto nel cammino, contribuisce a creare della confusione. Accogliere, distinguere, accettare tutte le diverse anime che formano la mia esistenza mi aiuta a non crearmi quelle paranoie che rendono il “Giro” triste e “sola fatica”, almeno non sempre.

Che bella festa oggi.
Un amico un giorno mi ha detto che, a casa loro, se sopra la tavola imbandita si accorgono che manca il pane la tentazione è quella di andare fuori a mangiare…piccola cosa il pane, ma a volte è quella che aiuta a “mangiare” assieme, allo stare in famiglia.

Mi piacerebbe saper cogliere l’essenziale nelle cose e relazioni della mia vita, so che è una cosa sempre da imparare ma mi pare di capire, invecchiando, che molte cose e relazioni essenziali sono quelle “piccole”, le più semplici e naturali, proprio come il pane. 
La corsa, come momento di svago, confronto e compagnia, è una di queste.

1 commento:

  1. Bentornato Stefano,in bici, perche' a piedi non ti ho mai perso.Semmai sei tu a perdere noi. (quanto forte sito diventa' a pie')E bentornato anche sul blog, e' sempre un piacere leggerti.
    Mi raccomando sempre piu in sella con noi e meno a piedi, anche se per un multiatleta come te le due cose possono coesistere benissimo.
    Buone corse!

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