LA CORSA E’ DEMOCRATICA.
“La corsa in bici (e a piedi) è l’attività più democratica e
paritaria che si possa immaginare. Non ci sono distinzioni di sesso o posizioni
sociali. Nella corsa ci sono solo ciclisti (e podisti) con il proprio incedere,
pedalata dopo pedalata ( passo dopo passo), verso il proprio traguardo.”
Dopo un “tempo di corsa a piedi” per preparare in modo
dignitoso la maratonina dei Dogi ritorna il “tempo della bici”. Devo dire la
verità, a dicembre e gennaio, con la
fica Olybull, ho fatto delle belle corse sulla neve, da solo o in compagnia. Poco
più di un mese fa, dopo quasi un anno (dalle ore 9.30
del 26 04 2012), ho ripreso a sellare Canc
e a salirci sopra. Inizialmente la
sensazione è stata di quelle non proprio gradevoli, difficoltà a trovare una
postura e una confidenza perduta, un po’ di ansia quando da dietro sentivo
arrivare il rumore di camion ma, il tutto, è durato lo spazio di qualche
chilometro. Penso sia un po’ come con le amicizie, quelle vere, si può anche
non vedersi o frequentarsi con assiduità tuttavia quando ci si rincontra, dopo
un primo naturale momento di “acclimatamento”, si sente la voglia di
parlare/correre/stare insieme con la naturalezza della confidenza.
Padova-Loreto-Assisi è stata la “prova provata” di come
l’andare in bici rinsaldi vecchie amicizie e contribuisca a crearne di nuove.
Ieri, di nuovo con Ollybull (PPF6 ormai si è rassegnata a
fare da tappabuco) un classico giro da MTB vera.
Come ho avuto modo di dire più volte durante il giro, c’è troppa democrazia nel nostro gruppo, vero
Bajo???
C’è chi parte da casa, chi arriva direttamente in auto, chi
arriva in bici da corsa, chi arriva in MTB ma va via con quello della bici da
corsa, chi è in divisa completa ma senza calzini allo “skinlife”, si raccoglie
per strada ciclisti incontrati mesi fa, chi telefona e fa aspettare tutto il
gruppo J
…
Che Bello!!! Intendo sentirci accolti e gruppo nelle nostre
differenze. Al di là delle bonarie e “dovute
provocazioni”, si capisce come quest’ultimo non sia qualcosa di ben definito,
un po’ come la foto copertina, ma che proprio questo ne è la sua caratteristica
e forza.
Anche nella mia vita c’è troppa democrazia, a volte, più che un aiuto nel cammino, contribuisce a
creare della confusione. Accogliere, distinguere, accettare tutte le diverse
anime che formano la mia esistenza mi aiuta a non crearmi quelle paranoie che
rendono il “Giro” triste e “sola fatica”, almeno non sempre.
Che bella festa oggi.
Un amico un giorno mi ha detto che, a casa loro, se sopra la
tavola imbandita si accorgono che manca il pane la tentazione è quella di
andare fuori a mangiare…piccola cosa il pane, ma a volte è quella che aiuta a “mangiare”
assieme, allo stare in famiglia.
Mi piacerebbe saper cogliere l’essenziale nelle cose e
relazioni della mia vita, so che è una cosa sempre da imparare ma mi pare di
capire, invecchiando, che molte cose e relazioni essenziali sono quelle “piccole”,
le più semplici e naturali, proprio come il pane.
La corsa, come momento di svago,
confronto e compagnia, è una di queste.
Bentornato Stefano,in bici, perche' a piedi non ti ho mai perso.Semmai sei tu a perdere noi. (quanto forte sito diventa' a pie')E bentornato anche sul blog, e' sempre un piacere leggerti.
RispondiEliminaMi raccomando sempre piu in sella con noi e meno a piedi, anche se per un multiatleta come te le due cose possono coesistere benissimo.
Buone corse!