9 dicembre 2012

Venda ...la neve

























Buon Natale a tutti quanti....e quali migliori suggestioni che quelle che crea un bel paesaggio innevato per pensare al Natale?
ciao a tutti
Bajo
Le foto
la traccia

9 novembre 2012

Cena NDEMO DAI!

La Cena NdemoDai! si terrà 

sabato 17 novembre, ore 20:30,
presso

l'Agriturismo "La Primizia"

http://www.laprimiziapd.it/home.html
               
        Via Argine Sinistro, 14 35030 Selvazzano Dentro Padova

Tel. 049 8687230

3 novembre 2012

MUD AND FUN (GO)

HO VOLUTO GIOCARE CON LE PAROLE, PURE IN INGLESE, ANCHE SE NON LO CONOSCO BENE BENE, ANZI.
D'ALTRONDE IERI E' STATO PROPRIO UN GIOCO. DA BAMBINI SI ASPETTAVA LA FINE DELLA PIOGGIA PER ANDARE A SGUAZZARE NELLE POZZANGHERE. POI LA MAMMA A CASA CI " CARGAVA " DI BOTTE. COSI' NOI IERI ABBIAMO ASPETTATO LA FINE DELLA PIOGGIA PER ANDARE A CERCARE IL FANGO, E PIU' CE N'ERA E PIU' CI SI DIVERTIVA. PENSATE ANCHE SENIOR GODEVA NELLA POLTIGLIA MARRONE. E' VERO PIU' SI INVECCHIA PIU' SI TORNA BAMBINI. POI A CASA, SEMMAI, LA MOGLIE CI " CARGA" DI PAROLE. MA COME RESISTERE!
GRAZIE TOSI, ANSI, PUTEI DEL BEL GIRETTO.
CIAO

FIORE


FOTO DEL GIRO

23 ottobre 2012

OSTIGLIA - TREVISO

Per alcuni il lusso e' un'auto potente, per alcuni un vestito firmato, per altri una vacanza esclusiva. Per alcuni invece il lusso e' avere un po di tempo libero, o poterselo ritagliare. Oggi mi sono concesso un lusso. Ho sistemato alcune cose di lavoro, ho pranzato a casa prestino, ho caricato la mia fida Scott in macchina e sono andato a Camposampiero. Da li ho preso la nuova pista ciclabile che porta a Treviso, precisamente a Quinto di Treviso. Bel percorso, pianeggiante quasi tutto asfaltato. Era la sede della ex ferrovia ( militare) che portava da Ostiglia (Mantova) a Treviso. Percorrendola ho incontrato un ciclista della zona che mi ha portato sulla ciclabile denominata " via dei mulini " che si interseca con la Ostiglia-Treviso.Itinerario molto bello. Ora aspettiamo il completamento verso Vicenza , i Berici e infine Ostiglia. Chissa' fra quanti anni.
Un saluti a tutti e...ogni tanto concedetevi un lusso!!
Fiore

13 ottobre 2012

NDEMO DAI ANCHE IN ORIENTEERING

OGGI HO ADERITO ALL'INVITO DELL'AMICO JANEZ, ED HO AFFRONTATO UNA NUOVA, PICCOLA, AVVENTURA. UNA GARA, SPRINT, DI ORIENTEERING CON MTB.
CONFESSO CHE, NON CONOSCENDO LE REGOLE E I PICCOLI TRUCCHI PER OTTENERE UN BUON RISULTATO, ERO MOLTO DUBBIOSO E UN PO SPAVENTATO. IN POCHE PAROLE NON SAPEVO  SE FOSSI RIUSCITO AD ARRIVARE ALLA FINE. MAN MANO  CHE MI AVVICINAVO AL CAMPO DI GARA E QUINDI ALLA PARTENZA FACEVO TESORO, RUBANDO CON L'OCCHIO, DELLE TECNICHE E SOPRATUTTO DELLE ATTREZZATURE ( CHE NO GAVEVO) CHE SERVIVANO. COMUNQUE ,BANDO AGLI INDUGI , PARTO. SALTO SUBITO LA PRIMA LANTERNA, SPINTO DALL'ENTUSIASMO DI FARE PRESTO. QUINDI RITORNO IN SALITA PER PUNZONARLA E SEGNARE IL PASSAGGIO. POI LE SUCCESSIVE LE TROVO CON UNA DISCRETA FACILITA'. L'UNICO INCONVENIENTE, VISTO L'ETA', MI E' STATO CREATO DALLA MANCANZA DI OCCHIALI PER VEDERE BENE LA CARTINA ( MUTA). POI, ADDIRITTURA, QUASI A FINE GARA, MI SONO INGARELLATO E HO PUNZONATO ALCUNE LANTERNE CHE ERANO DESTINATE ALLA GARA DEI PIU' FORTI, E CHE NON C'ENTRAVANO NULLA CON IL NOSTRO PERCORSO. FIORE TI XE SEMPRE EL SOITO. ALL'ARRIVO MI ASPETTAVA IL BUON JANEZ, CHE DALL'ALTO DELLA SUA ESPERIENZA ERA GIA' ARRIVATO DA UN PO'.
MI PIACEREBBE RIPETERLA, MAGARI CON PIU' AMICI DEL NDEMO DAI ,O ADDIRITTURA FARNE UNA PER SQUADRE.
BUONE CORSE A TUTTI.

FIORE
FOTO

1 ottobre 2012

RISCOPRIRE I BERICI

ECCO LE FOTO DEL GIRO DI SABATO SCORSO SUI BERICI. MONTI SELVAGGI, ASPRI E POCO URBANIZZATI,TUTTI DA SCOPRIRE.
CIAO

FIORE


FOTO DEL GIRO

16 settembre 2012

10 settembre 2012

Folgaria, ospiti dei coniugi Fiorin

Che dire di un sabato così: una bella giornata di sole, in allegra compagnia, col rientro dalla convalescenza di più d'uno, un bel percorso, belle salite e altrettanto le discese, qualche goliardata, terminando con la gradita ospitalità di Donna Lucia.

Grazie a tutti!
Senior


Le foto

26 agosto 2012

CHI CI RICORDA?

SETTIMANA ENIGMISTICA.
LA FOTO CI RICORDA UN PERSONAGGIO DEL GRUPPO 'NDEMO DAI' . LA FRASE CHE CI AIUTERA' A SCOPRIRLO E' LA SEGUENTE :  ...a voio vedare se dopo ea cigoea ancora sta bicicleta!!!
CHI E' ?











soluzione a pagina 46.

Ciao a tutti da Fiore.

5 agosto 2012

Scott-iattolo animaletto da bosco

Grazie vecchio saggio presidente. Vedo che anche tu sei quasi diventato poeta o se preferisci ...cantastorie. E che storie. Sono appena tornato dalla Carinzia per un piccolo assaggio di ferie, ritornero'' la ps  settimana per il riposo lungo. Riposo si fa per dire, go pronta ea Scott e anca ea canoa...beh anca e scarpe da corsa e magari l'imbrago pa na ferratina.. Miga go 51 anni par gnente!?
Grazie a tutti e buone corse.
Fiore

5 agosto: notizia del giorno!

E' stato avvistato tra i boschi della Stiria un essere non ben identificato.
Le sue caratteristiche sono quelle di un essere socievole, di compagnia, capace però di scappare velocemente, in salita e soprattutto in discesa se ritiene di essere seguito.
Vive preferibilemente in mezzo ai boschi, sassi o radici sono per lui elemento ghiotto, specie se serviti allo SCOTTadito.
Ama il su è giù, dei single-trek e...
Infine oggi compie ... anni, ma non li dimostra!!!

TANTI AUGURI FIORE!!!

22 luglio 2012

La Via Francigena in bici

Verso la fine del X secolo, quasi intorno all'anno mille, l'arcivescovo di Canterbury, Sigerico, intraprese un viaggio verso Roma per ricevere dalle mani del Pontefice Giovanni XV. Lungo il percorso di ritorno da Roma, l'arcivescovo inglese descrive le 79 tappe del suo itinerario verso Canterbury, annotandole in un diario. La descrizione del percorso è assai precisa, unicamente per ciò che riguarda i punti di sosta, che si è tramutato nella Via Francigena.
Dal 17 al 22 giugno, Pino (Co rivo rivo) ed io abbiamo percorso in bici parte di quell'itinerario dal Passo del Gran San Bernardo a Lucca.

Dagli sms serali: 
1T - Gran San Bernardo - Verres, montagne ancora con la neve, laghetto ghiacciato, percorso single-track pietroso (con le borse), difficoltà a trovare i segnali della Via e vento contro, da fermarsi anche in discesa. Giornata calda e assolata.

2T - Verres - Nicorvo. Giornata calda e afosa. abbiamo corso in bici su un'antica carrareccia romana, fatto strade sterrate e statali, saltato il fosso di una risaia xchè intrappolati (i contadini hanno tolto le indicazioni). Ora siamo barricati dentro una stanza di fortuna di una parrocchia: meglio il caldo che essere prosciugati dalle zanzare.

3T - Nicorvo - Orio Litta, un percorso che piacerebbe moltissimo anche a molte delle persone che conosco: 90% di sterrati fra campi, argini, boschi e solo 10% di caldo asfalto! Certo che correre per chilometri in mezzo ai boschi lungo il Ticino o vedere delle lepri, fagiani, cicogne, aironi scappare via al nostro passaggio... Se poi - pronti a tutto - trovi persone accoglienti, un bell'ambiente, un posto per mangiare a poco prezzo e a fine cena, al tuo tavolo, vengono a sedersi il presidente della pro-loco e il sindaco in persona...

4T - Orio Litta - Medesano. Giornata calda, anzi caldissima per gli innumerevoli messaggi di auguri che ho ricevuto e dei quali vi ringrazio... a fine corsa! Oggi tappa leggermente più breve ;-) 95km, ma avendo preso lezioni da qualcuno... abbiamo fatto anche qche km sull'acqua del Po con la bici. Eh già, xchè cosa ci vuole a camminare sull'acqua? Prova ad andarci con la bici e con le borse... ;-P
Festeggiato, quasi come tradizione il compleanno con il solo compagno di bici, ed ora a letto, per affrontare domattina la salita della Cisa, la parte più dura specie se fatta con le borse e con qsto caldo.

5T - Medesano-Aulla via Passo della Cisa. Sarà che l'aria era migliore, in quanto si saliva e spesso c'erano tratti d'ombra, ma oggi siamo meno stanchi nonostante la salita. Domani ultimo giorno di sella-e-pedali per arrivare alla meta prefissata: Lucca, tutte le cose belle finiscono, ma così nn fosse perderebbero il loro fascino e diventerebbero routine... Un saluto a tutti coloro che hanno seguito da distante qsta esperienza che ci ha caricato tantissimo.

6T - Aulla - Lucca E così siamo giunti a Lucca, meta di qsta esperienza. Mi piacerebbe riproporlo, xchè è stato speciale, soprattutto x i xcorsi; in certi momenti ricorda il Camino di Santiago (da provare per chi nn l'ha vissuto!), per la varietà degli scenari e dei xcorsi. Rimarrà, come x quello spagnolo, un bel ricordo e la gioia di aver goduto della strada che da molti altri è stata calpestata x il proprio pellegrinaggio, grazie anche alla protezione di Colui che ci ha dato tutto qsto. Notte!, domani rientriamo a casa. Dario & Pino

Un po' di foto

16 luglio 2012

Tanti auguri Stefano

Leggendo alcuni scritti di Paulo Coelho ho raccolto alcuni spezzoni che dicevano:

"Tu non hai bisogno di fingere che sei forte, non devi sempre dimostrare che tutto sta andando bene...

Tu hai una leggenda personale da perseguire e rispettare, e nient'altro...

Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia. Trova quello che fa sorridere il tuo cuore."

Fioreeee dove sei?

Tutto questo era una scusa per dirti che il gruppo Ndemo Dai! ti fa tanti auguri per oggi e per un più rapido recupero dall'infortunio.

A presto!!!
Senior

15 luglio 2012

IBRA AL PSG, FIORE AL DNA

Clamoroso, il fortissimo bikers Fiore ,dopo anni di militanza nel gruppo NDEMO DAI, e' passato tra le fila del DNA bikers team. La notizia e' trapelata solo oggi, ma sembra che le trattative andassero avanti da tempo. Il campione percepira' 2 milioni a stagione, per 3 anni. Soddisfazione del presidente e dall' AD del gruppo. Ieri ha passato le visite mediche presso il centro sportivo e domani firmera' l'accordo.
Beh , ea podaria sembrare vera, anca perche' xe do volte che vago via co i do tostissimi del Dna, che i risponde sempre all'appello...Quindi go pensa' a na piccola vendetta ,ma beninteso scherzosa.
Godetevi le foto, che noi ci siamo gia' goduti il giro e i paesaggi.
Con affetto.
Fiore.

PS: guardate bene le foto, qualcuno gaveva problemi de prostata.


FOTO DEL GIRO

8 luglio 2012

GIRO DELLE MALGHE

Ieri, in mancanza dell'amico Janez, abbiamo provato il giro delle malghe. A parte qualche errore di interpretazione cartina, siamo riusciti a completarlo in tutta la sua interezza. Abbiamo aggiunto, anzi come dice Davide gps , VALORE AGGIUNTO, una bellissima deviazione per il sentiero MTB detto Magnaboschi, di circa 15 km, con buona pendenza iniziale e bella discesa, abbastanza tecnica, finale.
Totale 43 km, il dislivello lo comunichera' Davide, ma saranno stati circa 800 mt.
Ciao a tutti e a presto per un ps giro sulle ns montagne.

Fiore


vai alle foto

4 luglio 2012

Segni...sassi..?...il tempo dei #!@ZZ..*!*##!!!


...altro che storie!! e tante altre belle e mielose parole! tutti amici, sempre pronti a darti una mano....(ma dove?)
se beco quel ... che de scondon me ghà cassà in "scarzela" sto bel mucchietto de sassi (per trarne inconfessabili vantaggi in salita) gli faccio un c... grande sempre!
Pedalate preoccupati! che arriva quel momento!!!

12 giugno 2012

Il tempo dei cuscini

C’è stato il “tempo” dell’allattamento, delle pappette, dei soldatini e cerbottane, delle “mele”, del grande amore e poi di nuovo dell’allattamento (dei miei figli)…e molti altri qui non inseriti.
Mi ritrovo a sorridere ripensando che tra i vari periodi della mia vita, comuni alla maggioranza, mi pare ce ne sia uno da condividere con pochi, fortunati gli altri, ossia “il tempo dei cuscini”.
Negli ultimi anni, complici diversi infortuni in tempi, modi e dinamiche diverse, il tempo dei cuscini è diventato parte, amico e prezioso alleato, delle mie notti.
In questo “tempo” oltre ai miei due soliti  cuscini che “sanno di casa”, morbidi, accoglienti, che mamma, come si usava una volta nel periodo di fidanzamento, ha riempito di piume prese dal petto di giovani oche, altri due o tre cuscini diventano parte attiva, a sostegno e aiuto nel mantenimento della, a volte unica, posizione nella quale mi è consentito dormire.
Tuttavia mi piace credere che nulla è mai totalmente negativo, dipende molto da dove si concentra il mio punto di vista.
Vivo e abito un’età, una famiglia, una comunità, una parte del mondo, uno stato di salute, fisica e economica,  che mi pare sia quella che mi dia la maggior indipendenza da tutto e da tutti.
Certo, da bimbo e ragazzo ero più spensierato, da giovane più forte, da giovane/uomo avevo forti e concrete “motivazioni” ma, scuola, ormoni, paghette (na volta e se ciamava mancie), mutui davano sempre un retrogusto di dipendenza e limite tipica, anche se diversa, di ogni età.
Oggi, in questa bellissima età, il tempo dei cuscini entra con puntuale irregolarità a ricordarmi ancora la mia natura e i miei limiti, non solo fisici.
Alla fine basta un paio di costole inclinate, un dito mignolo rotto per farmi ritornare, anche se temporaneamente, dipendente da tutto e da tutti. Azioni quotidiane e banali come dormire, abbottonarmi la camicia o allacciarmi le scarpe diventano “faticose salite”, non parliamo poi del guidare.
E quando, se sarò fortunato, questo processo non sarà solo temporaneo?
Mi accorgo che questa dipendenza si manifesta anche in quella parte di me che non è solo corpo, poco mi importa se si chiama anima o qualcos’altro, il “tempo dei cuscini” diventa allora tempo privilegiato di domande. Ripesco da letture fatte alcune righe che sento particolarmente mie e che condivido: “Sii paziente con tutto ciò che è insoluto nel tuo cuore. Cerca di amare le domande in sé....
Non cercare adesso le risposte che non possono essere date perché non saresti capace di viverle.
E il punto è di vivere ogni cosa. Vivi le domande ora. Forse in futuro gradualmente, senza farci caso, un giorno lontano ne vivrai le risposte.”
In questo tempo mi pare sia più facile vedere come molte preoccupazioni sono in realtà sciocchezze, mi aiuta, come un settaccio, a mettere in risalto l’essenziale.
Conosco e capisco il tempo, ma anche le cose, le persone, le relazioni che vivo se, più che cercare di ottenere quanto desidero, quello che mi aspetto da esse, sono aperto, accogliente rispetto al tutto che possono darmi. In questo senso potrò accorgermi della “bella novità” che ogni giornata mi dona. I limiti che quotidianamente incontro in me e negli altri sono prima di tutto quelli che io pongo.
Spesso mi è stato proposto di vivere dei “tempi di deserto” (Fiore, dassa perdere, e xe robe de ciesa) ma io a pensarci bene il deserto non l’ho mai nemmeno visto realmente, ma, da quelle che mi hanno detto essere le sue  caratteristiche, assomiglia molto al mio “tempo dei cuscini”, solitudine, silenzio, dipendenza…e allora mi tengo stretto questo momento che capisco e conosco perché lo vivo concretamente e me lo godo fino in fondo.
Cosa centra questo post in un blog di ciclisti, o mejo, de xente che core in bici? Gnente!!! Voevo soeo dirve che stago ben e de spetarme, aea fine dea saita, prima o dopo, rivo anca mi.


Signore, Ti ringrazio di avermi fatto provare le  difficoltà,
perché ho imparato l'arte di  sopravvivere.
Ti ringrazio di avermi fatto incontrare  l'arroganza,
perché ho capito il valore dell'umiltà.
Ti  ringrazio di avermi concesso la sofferenza,
perché ho diviso il pane  della solidarietà.
Ora vorrei rivolgerti una preghiera:
....Non sarebbe possibile una botta di culo?

4 giugno 2012

Il giro degli ascari

Sabato 2 giugno: Gardeccia - Vajolet

E mentre la maggior parte del gruppo Ndemodai! girava sui colli noi ascari siamo partiti per le cime dolomitiche.
Negli anni 90 la MountainBike (MTB) non esisteva; esisteva il RAMPICHINO. Allora noi, da bravi baichers abbiamo deciso di provare i nostri mezzi sui sentieri di montagna.
Siamo partiti il primo giorno da Pera di Fassa 1320m slm con l'idea di arrivare al rifugio Gardeccia (tappa del giro d'Italia del 2011).
La giornata era fantastica, sole splendido e temperatura mite. Controlliamo i nostri mezzi e partiamo. 
Una salita sempre ripida ma mai difficoltosa ci porta in circa 1 ora e 20 ai 1949 metri del Gardeccia.
Ma siccome è ancora presto decidiamo di continuare: destinazione rifugio Vajolet posto a 2243 slm.
Che dire: una salita di circa 30 minuti tra le rocce delle Torri del Vajolet a tratti impossibile da pedalare, data la pendenza ed il fondo, ma splendida come panorami e sensazioni. 
Pranzo al sacco nel silenzio più assoluto, bagno di sole, qualche foto e via in discesa fino a fondo valle seguendo non più la strada asfaltata ma uno splendido sottobosco sterrato fino a Pera.
E siccome era presto (ma soprattutto siamo forti) una volta  a Pera ci siamo diretti, seguendo la ciclabile, fino a Canazei per un biscottino ed un'acqua tonica.
Insomma alla fine 37.5 km spettacolari e da rifare sicuramente con il gruppone NDEMODAI!




Domenica 3 giugno: Passo Lusia


Potevamo forse noi accontentarci di un solo giro?
NAAAAAAA!!
E quindi al risveglio pensa e ripensa, visto che oramai quasi tutti i sentieri nei dintorni li conosciamo, ci siamo decisi: andiamo a vedere come sono le montagne che di solito vediamo d'inverno con gli sci ai piedi.
Direzione quindi passo S. Pellegrino, giù fino quasi a Moena, poco dopo l'Ovovia del Lusia si svolta a sx e si parcheggi l'auto.
da qui parte una salita incessante che con pendenze medie del 17% e massime del 22 su fondo sterrato ma compatto ci porta in appena 5 km da 1330 a 2045 m slm.
Uno sforzo fisico incessante con pochi posti per poter scendere per poi ripartire in tranquillità.
Alla fine un giro meno spettacolare di quello del giorno prima, anche se gli scenari sono sempre bellissimi, con la possibilità di girare nell'altopiano del Lusia percorrendo piste da sci e stradine sterrate.
Oggi però, a differenza di ieri, discesa a capofitto fino alla macchine e niente pedalatina defaticante.Troppo stanchi.
Altro bellissimo giro (molto tecnico date le pendenze) da rifare tutti in gruppo con ottimi rifugi dove poter girare le forchette sugli spaghetti.


Foto dei giri
Traccia del giro




Un caro saluto a tutti da Ari & GG
Buon 2 giugno sobrio a tutti (anche se in ritardo)






3 giugno 2012

Tutti insieme appassionatamente

Ieri,come da programma,ci siamo ri-trovati per pedalare in compagnia sulla nuova ciclabile E 2 che percorre ad anello tutti i colli Euganei. Finalmente nel nostro territorio abbiamo una vera pista ciclabile ,anche se qualcosa e' ancora migliorabile. Comunque si apprezza lo sforzo. Poi per caso, ieri sera mi capita tra le mani un articolo del Mattino di Padova e leggo che il progetto era nato nel lontano 2000, poi ripreso nel 2006 ed infine ,dopo beghe politiche e liti tra consorzi vari, approvato nel 2009. E qui non commento altrimenti potrei fare del populismo o della facile demagogia ( che no ea xe na malattia dea pee, vero junior?).eravamo in 17 ,20 per la questura, un mix ben riuscito di maglie verdi e arancio ,consorti a seguito e infiltrati vari. Un saluto particolare a Silvano da quel di Monta'.si e' pedalato in scioltezza ,non sono mancate alcune soste tecniche, molto piacevole il break nel giardino del castello di Valbona. Mi piace ricordare che nell'ultimo tratto alla vista di una o piu' corte salitelle ( ben 61 mt di dislivello) alcuni energumeni con casacca ndemodaibikersteam dai, forse in preda all'astinenza ,si sono lanciati ,gnanca fossimo al Gpm del giro, a tutta per conquistare ....conquistare cossa, forse gli abbuoni? Mah. Mi me sembrava tanto ea coppa Cobram de Fantozzi. comunque grazie a tutti e...dalla prossima si fa sul serio. Ciao Fiore

25 maggio 2012

Ruote fine al giro d'Italia.


Bianco o Nero? Desta o Sinistra? Nord o Sud? 28 o 30? Ruote grasse o Ruote fine? Quanti altri esempi si potrebbero fare, quante cose ci dividono, ma non c'è proprio nulla di leggero che ci possa unire?

Anche quest'anno è arrivato il Giro d'Italia, il numero 95. Quale occasione migliore per aprire la stagione ciclistica in montagna se non quella di andare a vedere un passaggio sulle nostre splendide Dolomiti? Mi verrebbe da dire “Ndemo dai”, in realtà è stato solo un “Vago dai”, una giornata da solo, io e la mia bici con le ruote fine. Non è la prima volta che vado a vedere il passaggio del Giro, ed ogni volta la sensazione che porto a casa è la stessa: finalmente qualcosa che unisce anziché dividere.

Lungo le strade si vedono, palloncini, nastri, striscioni, case, automobili, bandiere, uomini, donne, vecchi, giovani, bambini, tutto rigorosamente in rosa. Gruppi di ragazzi approfittano dell'occasione per organizzare scampagnate sui prati, non mancano mai carne ai ferri, birra e musica, quando passi tu, povero cicloturista o pseudo ciclista, la gente ti saluta, c'è sempre qualcuno pronto ad offrirti una bevuta che, ahimè, sei costretto a rifiutare. 
I ciclisti amatoriali si salutano senza lanciarsi inutili sfide, quelli con le ruote grasse scambiano una parola con quelli con le ruote fine e viceversa (evento alquanto raro), ho visto un camper che esponeva un'enorme bandiera francese e sotto la veranda una famiglia completa con in testa il cappellino rosa, gadget ufficiale del Giro (provate a pensare se nel calcio si potrebbe mai verificare una cosa simile), ho visto una cinquantina di persone che probabilmente non salgono in bicicletta da trent'anni scendere da un pullman e posizionarsi lungo il percorso, solo per godersi il passaggio del Giro, solo per poter partecipare a questa grande festa del ciclismo.

Si pedala, si sale, si scende, si suda in un'atmosfera particolare, si percepisce chiaramente che non è una giornata come le altre, oggi protagonista è la bicicletta e chi ha il coraggio di salirci sopra ed andare, non importa se per passione o per mestiere, piano o forte, l'importante è andare.

Mentre salivo lungo una rampa particolarmente dura(n) mi sono chiesto più volte dove sta la magia di questo sport, cosa ci porta ad inforcare una bicicletta e andare, a volte a passeggio altre alla ricerca dei nostri limiti, la risposta ovviamente non l'ho trovata, continuerò a cercarla pedalando.

E i professionisti? Certo c'erano anche i professionisti, belli, giovani, veloci sulle loro biciclette ipertecnologiche, ma il loro passaggio è un attimo fuggente, il pretesto per tutti quelli che si assiepano lungo il percorso, me compreso,  per partecipare a questo evento unico.

La tappa che sono andato a vedere è stata la numero 17, da Falzes a Cortina d'Ampezzo, tappa descritta come durissima dagli stessi professionisti. Se andate a vedere la classifica finale l'ultimo arrivato è Andrea Guardini, con oltre 41 minuti di distacco dal vincitore. Andate poi a vedere la classifica della tappa successiva, la numero 18, e vedrete che è stata vinta da Andrea Guardini. Ieri ultimo oggi primo... questo ciclismo non smette mai di fornirci spunti di riflessione.



21 maggio 2012

NonSoloBici - La Grande Rogazione

L'omonimo Frigo, del Gazzettino, ha talmente ben scritto in proposito che non mi sento di aggiungere che un GRAZIE a Paolo Dalle Nogare per la pazienza che ha avuto nell'accompagnarmi in questo cammino.


Grazie, Paolo.
Janez

3 maggio 2012

Interpretare i segni

Son alcuni gg che ho nel cassetto questa bozza, ma ho atteso il blog di Stefano, a cui spettava per freschezza di infortunio la pubblicazione di un viaggio tutto Suo.
Ciao, Stefano!
20 gg ci separano, il tuo incidente dal mio! Così simili e così diversi. E' incredibile come le situazioni accomunano e avvicinano la gente! Al Tuo ritorno ero ansioso di "abbracciarti" e per alcune ore ho fatto la spola tra casa tua e la mia.
Come al solito le tue riflessioni danno un contributo notevole al blog: io oggi vorrei sdrammatizzare!
C'è chi sostiene che sia il nostro gruppo .. "ndemo sfigài", altri sospettano qualche malocchio su Via delle Molle!
Ma noi non Molliamo! Con un braccio solo, a piedi, ma sempre presenti.. come alla bella festa del I° maggio.
E le foto della Via della Seta non possono che infondere solo il desiderio di ripartire quanto prima: vero Max?
a presto
Janez

30 aprile 2012

Le tasche piene di sassi

Il professore di filosofia, in piedi davanti alla sua classe, prese un grosso vasetto di marmellata vuoto e cominciò a riempirlo con dei sassi, di circa 3 cm di diametro.
Una volta fatto chiese agli studenti se il contenitore fosse pieno ed essi risposero di sì.
Allora il professore tirò fuori una scatola piena di piselli… li versò dentro il vasetto e lo scosse delicatamente. Ovviamente i piselli si infilarono nei vuoti lasciati tra i vari sassi.
Ancora una volta il professore chiese agli studenti se il vasetto fosse pieno ed essi, ancora una volta, dissero di sì.
Allora il professore tirò fuori una scatola piena di sabbia e la versò dentro il vasetto.
Ovviamente la sabbia riempì ogni altro spazio vuoto lasciato e coprì tutto.
Ancora una volta il professore chiese agli studenti se il vasetto fosse pieno e questa volta essi risposero di sì, senza dubbio alcuno.
Allora il professore tirò fuori, da sotto la scrivania, 2 lattine di birra e le versò completamente dentro il vasetto, inzuppando la sabbia. Gli studenti risero.
"Ora" - disse il professore non appena svanirono le risate - "voglio che voi capiate che questo vasetto rappresenta la vostra vita.
I sassi sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri amici, la vostra salute, i vostri figli, le cose per le quali se tutto il resto fosse perso, la vostra vita sarebbe ancora piena.
I piselli sono le altre cose per voi importanti: il vostro lavoro, la vostra casa, la vostra auto.
La sabbia è tutto il resto... le piccole cose".
"Se mettete dentro il vasetto per prima la sabbia” - continuò il professore - non ci sarebbe spazio per i piselli e per i sassi.
Lo stesso vale per la vostra vita. Se dedicate tutto il vostro tempo e le vostre energie alle piccole cose, non avrete spazio per le cose che per voi sono importanti.
Dedicatevi alle cose che vi rendono felici: giocate con i vostri figli, portate il vostro partner al cinema, uscite con gli amici.
Ci sarà sempre tempo per lavorare, pulire la casa, lavare l'auto.
Prendetevi cura dei sassi per prima, le cose che veramente contano. Fissate le vostre priorità... il resto è solo sabbia".
Una studentessa allora alzò la mano e chiese al professore cosa rappresentasse la birra.
Il
professore sorrise: "Sono contento che me l'abbia chiesto.
Era giusto per dimostrarvi che non importa quanto piena possa essere la vostra vita, perché c'è sempre spazio per un paio di birre!".
Lo so Fiore, di questi di sassi ne è pieno il mondo :) , però questi sono quelli che ci ricorderanno questo giro.
Un giro piacevolmente “ventoso” che in cinque giorni ci ha fatto vedere e sentire le quattro stagioni, i monti e il mare e, un finale col botto.
Io adoro la marmellata, soprattutto quella d fragole, ringrazio il buon Dio che ha fatto si che il mio vaso non si rompesse e spero che questo mi aiuti ad aver più cura dei sassi che ci sono dentro e magari ad aggiungerne altri.

PS Sono sassolini di marmo di Carrara, mica ca…Aronta è quel ch'al ventre li s'atterga,
      che ne' monti di Luni, dove ronca lo Carrarese che di sotto alberga, ebbe tra ' bianchi marmi la spelonca
      per sua dimora; onde a guardar le stelle e 'l mar no li era la veduta tronca”.


21 aprile 2012

C'è un tempo per ogni cosa




























"Tutti i fiumi vanno al mare, eppure il mare non è mai pieno:
raggiunta la loro mèta, i fiumi riprendono la loro marcia.
Non si sazia l'occhio di guardare ne mai l'orecchio è sazio di udire." Qoelet

...ghe xe anca un tempo pà ciapare tanta acqua, tanto no xemo fati de sae :)

Ciao.

PS Perchè mi e Fiore ghemo e gambe messe xo a stessa position?

20 aprile 2012

Una stagione un po'... così-così!

Carissimi amici delle due ruote, è un po' che non ci si vede o ci si sente.

Vi scrivo nelle vesti di... di chi volete voi, giusto per rinverdire lo spirito che in questi anni ci ha contraddistinto e per proporvi alcuni date.

Siamo all'antivigilia di un appuntamento che vede Stefano, Fiore, Roberto, Max e me sulla via della seta.
Domenica partiamo da casa per raggiungere nell'ordine Ferrara, Bologna, Marzabotto, la Porretta, Pistoia, Lucca, Pisa, Livorno, Volterra e Siena. Rientro venerdì 27 aprile.

Lunedì 30 aprile viene proposto (ambosessi) Padova-Castelfranco-Padova partenza ore 9 in patro.

Martedì 1° maggio Festa dello Sport
Il gruppo "NdemoDai!" come da tradizione, propone anche quest'anno un giro in bicicletta aperto a tutti.
Il giro si articolerà in due percorsi, uno più breve di circa 20km e l'altro di 30km.
Km 20 fino al Castello dei da Peraga e ritorno
km 30 fino alla Villa di Stra e ritorno.
Ritrovo alle ore 8:45 con partenza ore 9:00 e per chi desidera pranzo finale a Cristo Risorto.

Senior

4 aprile 2012

Prendere e lasciare



Giro breve ma intenso :)
Mi accorgo, vorrei farlo sempre più, che ogni corsa in bici, ma anche a piedi, riserva sempre nuove cose, nuove emozioni, se riesco a “guardare” e non solo vedere ciò e chi mi sta attorno; è come se aggiungessi un mattone alla costruzione che non finirò mai che è la mia vita.
Nelle mie corse molte volte mi limito a vedere fisicamente con gli occhi ciò che è esterno a me e tale rimane, altre, poche, osservo attentamente, noto e sperimento, infine, quasi mai comprendo, riconosco, faccio esperienza di qualcosa.
Ogni lingua, anche il nostro bel dialetto, ha diversi modi per indicare diverse esperienze e nella traduzione si perde sempre qualcosa del pensiero originale che si vuole comunicare.
Anche in greco è così.
Anche domenica prossima ci sono due amici che corrono, quello che arriva per primo non entra ma vede (blepo = vedere fisicamente) le bende per terra. Subito dopo arriva anche il secondo, e vede (theoreo = osserva attentamente) le bende. Infine colui che è amato entra e vede (orao = comprende, riconosce) e quindi crede.
Nelle esperienze, nelle cose e nelle relazioni che la vita mi chiama ad abitare sento che sto bene solo se amo e se mi lascio amare, il resto è “compitino”.
Tra un “venite e vedete” iniziale e il “vide e credette” finale c’è di mezzo una storia fatta di amici che corrono e che, in fondo, amano e si lasciano amare perché è proprio vero quello che diceva quell’altro: “Chi ama corre”.
Auguro a tutti voi, ma a me per primo, di avere passione e gioia in tutte le cose che faccio, piccole e grandi, credo sia l’unico modo per viverle e non subirle e, in qualche modo, anche un po’ per divertirsi (di-vertere = prendere un’altra direzione).


Buone corse. Buona Pasqua. LE FOTO

1 aprile 2012

me xe scampa' ancora

Sara' ea primavera, sara' ea bicicletta, ma me xe scampa' ancora de poesiare...scuseme..
Volli fermamente volli..questa breve storiella sui nostri colli.

Mi piacerebbe mescolare ,pian piano, i nomi dei posti che insieme scaliamo,
e quindi comincio il mio versetto dalla salita del Groppetto.

Torreglia Mondonego Piccolo Marte, ndemo ragassi dai che se parte
Valbona Lanzetta Passo del vento, tutti in colonna a ritmo un po' lento.
Catajo Turri e Mottolone, si scalda la gamba di tutto il plotone.
Fianco del Venda e su al Roverello ,correre insieme e' sempre piu' bello.
Val Pomaro Cecilia e infine Arqua' ,fermemose insima e tiremo un po' el fia'.
Baone Monte Cinto e Monte Fasolo , ea xe na saita da fare da solo.
Regazzoni Torreglia Piccolo Marte, tosi ste tenti me sa' che queo parte!
Venda Rua e Galzignano, rientra nel gruppo l'uomo, pian piano.
Via Sale via Fonda Muro del pianto, tornemo casa gavem corso tanto.
Teolo Madonna e xo dal Groppetto, xe vedemo sabo pa naltro giretto.
Ciao a tutti.

Giullare

18 marzo 2012

E' (quasi) PRIMAVERA, LA STAGIONE DEI ...PACCHI!!





...tre, come i tre moschettieri della giornata di ieri. 
Il primo lo ha "tirato" il meteo...previsioni ottimali, clima fantastico per una grande impresa...seee, una nebbia da 2 novembre, un freddo dicembrino, salvo poi "ripensarci".
Il secondo è un "non pacco", ovvero un pacco al quadrato, in quanto colui che in quest'arte è un maestro questa volta ha trovato la scusa giusta per "tirarlo senza tirarlo", lasciandoci a becco asciutto nella nostra personalissima hit list!!
Il terzo lo abbiamo confezionato noi, impostando la pedalata secondo i giusti parametri "per far fondo"...chilometraggi, pendenze, percorso..tutto il necessario per far felice chi...non c'era! che peccato!!(forse si o forse no?)
Insomma "il clima" è dei migliori, quello bello frizzantino e stimolante, che fa correre qualche brivido su per le schiene curve nella fatica, aggiungendo pepe al semplice piacere di trovarsi in compagnia; dai (sarebbe 'Ndemo Dai!) tosi, fuori dai giacigli - che sembrate un po dei ghiri - e troviamoci numerosi alla prossima occasione!!

15 marzo 2012

SCUSA ROMA VADO DI CORSA




Faccio mio un titolo di un bel libro (Scusa New York vado di corsa) che un amico mi ha regalato qualche mese fa.
E’ si, ci siamo, domenica prossima, in qualche modo, proverò a correre la maratona di Roma.
In qualche modo perché anche questa volta, nella preparazione, non è andato tutto come speravo, un infortunio mi ha fermato per 20 giorni e così non sono riuscito a fare i “necessari lunghissimi”. Tant’è, cosi va la vita.
Ogni maratona ha un suo ricordo specifico e, per questo, è in se originale, tuttavia ci sono alcuni punti/momenti che , almeno per me, ritrovo in ognuna:
- Anche il giorno della maratona, quando suona la sveglia, solitamente presto, nell’incoscienza dei primi secondi la tentazione è quella di spegnerla e girarmi dall’altra parte. Sto bene al calduccio e al sicuro, e sempre faticoso “uscire”. Poi, quando prendo coscienza, mi alzo. E’ il giorno della “gara”!!!
- Iniziano i preparativi, stretching, colazione abbondante ma leggera, intruppamento disordinato ai blocchi di partenza…pronti…VIA!!!
- La prima parte della corsa è molto delicata, la passo cercando di “tagliare il fiato”, alla ricerca del mio un ritmo, del mio passo…sono appena partito ma faccio già molta fatica e comincio a farmi un sacco di domande. La gente mi incoraggia gridando, ma io non sto andando in guerra, ho scelto io di correre. Perché non mi dice divertiti o beato te che hai voluto e potuto preparare una maratona?
- Poi questo momento passa e c’è quello che io definisco “non ce n’è per nessuno”.
E’ il momento più facile (il più bello?), in cui non faccio nessuna fatica e le gambe sembrano andare da sole. Mi godo qualche chiacchiera con chi mi corre accanto e a volte mi sento così in forma da forzare l’andatura per prendere quello che sta 10mt avanti anche se so benissimo che uno davanti, c’è sempre!
- Dopo metà gara nascono i primi dubbi. Non sono poi così forte. Cominciano i primi segni della stanchezza e della fatica. Ginocchio, anca, piedi, ogni dolorino compare puntualmente al chilometraggio che ormai conosco bene. Non ci bado, e come vengono così se ne vanno. Gli infortuni che ho avuto nella preparazione e negli anni cominciano a far sentire la loro presenza e questi non se ne vanno facilmente, li posso solo “addomesticare” tentando di farmeli amici.
- Il muro. Spero sempre non arrivi, povero illuso. E’ in questo momento che faccio la vera esperienza della solitudine, e, solo, devo affrontare questo “tempo” anche in mezzo a migliaia di persone. Non ho più voglia di niente, penso di aver sbagliato qualcosa nella preparazione, anzi, penso di aver sbagliato a voler correre ancora una maratona e mi dico: questa è l’ultima volta, illuso!!! Cominciano i crampi, cavoli, ho sbagliato anche l’alimentazione pre e durante gara…non ne ho fatto una di giusta
- Ultimo chilometro. Ormai arrivo, magari in ginocchio ma arrivo. Abbozzo saluti a chi, a bordo strada, ancora mi incoraggia come a inizio gara, forse poi non avevano così torto. Comincio a cercare volti conosciuti, alcuni sono amici, altri persone speciali, compagni di cammino nella vita.
- Arrivo. Mi fermo e in un misto fra la risata isterica e un pianto liberatorio mi scarico. Ogni singolo muscolo del mio corpo mi si rivolta contro, man mano che si raffreddano sembrano volermela fare pagare e mi pare di diventare sempre più rigido, come una statua tuttavia…
- La maratona però, almeno per me che non corro per vincere (no ghe xe pericoeo), non finisce con l’arrivo. Non è solo una corsa, è una esperienza, e finisce solo quando “torno a casa”, alla vita vera.

Molti di questi stati d’animo mi pare di ritrovarli anche nella vita. Fatica a tagliare il fiato, trovare il mio ritmo, momenti di gioia e solitudine, vecchie cicatrici che a volte ancora fanno male…possono durare alcuni giorni o alcuni mesi, in qualche giornata, di quelle giuste, mi pare di provarli tutti assieme.
Correre a lungo, per tanto tempo, correre le maratone, mi aiuta a riconoscerli, a dargli un nome e quello che chiamo per nome mi fa meno paura.

La maratona, come la vita, che si presenta come uno sport individuale è, in realtà, soprattutto un gioco di squadra. Grazie a tutti agli amici che mi hanno incoraggiato, a quelli che hanno corso con me in questi mesi e un grazie in modo particolare a Ornella.

State tranquilli, di sicuro non vincerò, ma dicono che imparando a perdere si diventa grandi. Io domenica prossima diventerò grandissimo :)

3 marzo 2012

SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL....


Oggi ,per me, prima uscita seria del 2012. Con i fidi amici ,Andrea Cesaro e Senior ci siamo trovati a Monselice per un giro un po alternativo. Calaone, Arqua', Monte Cecilia Monticelli ecc. Ottimo per testare le condizioni fisiche di gambe ,fiato e cuore. Se il buon giorno si vede dal mattino ci sono le premesse per una stagione ottima. Dai ..anzi ndemo dai tosi.

25 febbraio 2012

Ricaschemodai

Ad esorcizzare le cadute non sempre si ottengono gli effetti desiderati!
Le premesse erano buone:
- il test "bastoncini" del giorno prima, dal Rifugio Camol a Cima Grappa, aveva fatto ben sperare per il pollice fratturato il 28 gennaio.
- gli sci e gli scarponi nuovi e la voglia matta di provarli;
- un'ottima compagnia: Maria, Alessandro e Giulia, poi Giacomo; Eliana e Paolo.
- la giornata ideale, di sole e neve.
Dopo le prime discese relativamente prudenti ho voluto spingere un po' di più per testare la tecnologia "kers" applicata agli sci nuovi, un microchip che raccoglie l'energia dalle sollecitazioni della tavola, per poi rilasciarla in uscita dalla curva:una bomba!
Purtroppo non avevo tarato sufficientemente gli attacchi x simili carichi: in piena velocità mi si son staccati e, mentre gli sci proseguivano da una parte, io volavo letteralmente dall'altra!
Ho battuto con la nuca sul ghiaccio e, disteso bocconi sulla neve, senza aver perso conoscenza mi rendevo conto di non riuscire a muovere braccia e gambe!
Subito attorno a me Ale, Giulia e Gianni,un carabiniere di servizio sulle piste che subito ha capito la gravita'. Barella, ambulanza e via, all'ospedale di Rovereto. Tac, RMN e rx non rilevavano pero' lesioni di rilievo, solo una parestesia agli arti per il trauma accusato dalle cervicali C4 e C6.
Collare, cortisone e riposo (orizzontale) x 20 gg.
Oggi sto molto meglio, ma non dimenticherò mai quella sensazione di paralisi che per alcuni minuti ho provato.
Grazie a tutti quelli che hanno condiviso nel bene e nel male questa mia avventura: da Gianni, il carabiniere di Fondo Piccolo, in credito di un Brûlé; gli infermieri dell'ambulanza, Angelo,Giorgia e Francesco; lo staff del Pronto Soccorso e tutti gli operatori del reparto di Neurologia. Non ultimi Paolo ed Eliana: non solo non abbiamo sciato assieme, ma han dovuto sobbarcarsi il recupero delle attrezzature, mie e di Maria, nonché riportare a casa la combriccola! Grazie.
E per finire grazie a Maria, che ho spaventato tanto, ma che altrettanto ha saputo ben nascondere.
E che dire di Ale e Giulia: vi ho visto e sentito Grandi, non solo quand'ero steso a terra e viguardavo all'insù, ma ogni qual volta Maria vi rinnovava il bollettino medico.
La morale? Accettare i propri limiti, senza cercare di compensarli necessariamente con le tecnologie, e soprattutto accettare i consigli di chi riesce a vedere le cose con occhi diversi dai tuoi.
Spiace solo aver proposto qualche settimana fa ad Ndemodai anche un giro sugli sci: alla prossima stagione!

15 febbraio 2012

Tanti auguri Gianni!!!


Nella speranza di fare quest'anno tanti giri sull'Altopiano, con te a farci da guida, ti facciamo i nostri AUGURI e guarisci presto che si avvicina la bella stagione!!!

Senior

3 febbraio 2012

Sorridere... di fatica!


Mi fa un certo effetto rivedermi in questa foto, me l'ha scattata Cristina all'arrivo della Marcialonga, una bella gara che sono riuscito a portare a temine.
Per chi è pratico di lunghe distanze, ogni gara è una storia a se, c'è l'euforia della partenza e dei primi km che scorrono veloci tra qualche battuta e le gambe che girano sciolte; la metà gara, in cui ci si ascolta per capire qual'è lo stato di forma, e le difficoltà, che puntuali arrivano.
Nei momenti di crisi, c'è l'uso di ripetersi una specie di mantra che in qualche modo dovrebbe aiutare a combattere i pensieri negativi portando la testa verso la gioia del traguardo. Ogni gara è fatta a modo suo, e i "mantra" dei momenti di crisi per me, sono diversi.
La parola che più mi è girata per la testa mentre coprivo gli ultimi km, è stata questa "devo riuscire a domare la mia marcialonga". E' stata una sfida personale, la lotta contro il "serpentone" lungo 70km che cercava di mettermi sotto.
Beh, alla fine l'ho domata.
L'allenamento mi ha dato le gambe e la sicurezza per affrontare la gara, l'esperienza delle varie maratone fatte mi ha dato la benzina per i km finali ma, oltre a questo, una grande energia veniva dal pensiero che al traguardo c'era Cristina che mi aspettava ma anche tanti amici che in qualche modo e da qualche parte mi stavano aspettando.
Gli ultimi 500 metri, li ho fatti sorridendo con le lacrime agli occhi, cercando volti conosciuti tra la folla che ancora applaudiva e per la fatica che dopo 7 ore e 11 minuti finiva.
Non so se si vede, ma sotto il pettorale indossavo il giubbino ndemo dai, e allora parafrasando Fiore: "ndemo dai, anche sugli sci"
Ciao a tutti. Gigi

2 febbraio 2012

Il pollice dello sciatore... sigh sigh!

Meccanismo di lesione. La lesione è il risultato di una apertura forzata del pollice, come avviene appunto nel caso di una caduta sulla mano aperta che tiene il bastoncino da sci,
Trattamento. *Le lesioni più comuni sono rappresentate da una lacerazione parziale del legamento collaterale ulnare. *Nel caso il legamento sia completamente rotto il trattamento deve essere chirurgico e consiste nella riparazione diretta del legamento o nella sua reinserzione a livello della base della 1a falange del pollice. A tale trattamento segue la immobilizzazione del pollice in apparecchio gessato o in tutore ortopedico per almeno 4 settimane. Già dalla 2a settimana si dovranno iniziare gli esercizi di mobilizzazione attiva della falange distale del pollice per evitare che si formino aderenze tra l'apparato estensore ed il legamento riparato. Dopo le 4 settimane di immobilizzazione si consentirà la ripresa graduale dei movimenti di flesso-estensione dell'articolazione metacarpo-falangea. Sarà tuttavia opportuno proteggere il pollice con il tutore ortopedico da movimenti di apertura per altre 2-3 settimane, evitando comunque attività lavorative o sportive che richiedono l'esecuzione di una pinza forzata per almeno 10 o 12 settimane.
Arrivederci a Pasqua!

20 gennaio 2012

Tanti auguri SIMO!!!

Caro Simone,


tra una rullata e l'altra, tra un impegno di lavoro ed uno con la morosa, vedi di ricordarti ogni tanto di quei "vecchietti" che ambiscono a correre in bici anche con te! Tanti auguri!!!

Senior

13 gennaio 2012

Ndemo dai...a piedi!!!

Da diversi anni alcuni "coraggiosi" o quantomeno "non freddolosi" frequentatori di questo blog, durante la settimana che segue il Natale, si avventurano a piedi per un pellegrinaggio non particolarmente lungo (in genere 100-110 chilometri) a causa dei pochi giorni disponibili, ma sicuramente intenso!!!



Quest'anno il cammino si è snodato da Rieti a L'Aquila accompagnati da giornate splendide "di sole e d'azzurro" condite dal bianco della neve scesa qualche giorno prima! La corona dei monti del Gran Sasso ha fatto da cornice a questo gruppo di quasi 30 pellegrini che, con zaini e scarponi, ha voluto raggiungere il "Luogo della Perdonanza" di Celestino V.

Inutile cercare le parole per descrivere tanta bellezza, unita a una certa tristezza nel vedere ancora il centro de L'Aquila deserto e abbandonato, quasi fosse una città bombardata.


Le persone incontrate lungo la strada ci hanno però scaldato il cuore (e lo stomaco) soprattutto al valico di Castiglione a 1.350 m., quando ci hanno offerto un bicchiere di vino e un caffè caldo insieme al loro formaggio e salame.

Erano dei pastori... e questo mi fa pensare che il Natale in fondo è particolarmente la "loro festa"!



Chi conosce queste esperienze può ben immaginare dove e come abbiamo "dormito".


Per chi non avesse mai avuto modo di sentir raccontare i "pellegrinaggi" a piedi o in bici, che grazie a Max abbiamo imparato ad apprezzare, dico solo che non esistono "grandi comodità", anzi non ne esistono proprio: forse è proprio questo quello che ci rende davvero "pellegrini"!


Il condividere lo stesso pavimento lo stesso bagno nel garage, quest'anno anche gli stessi "banchi", visto che in un paese abbiamo dovuto dormire in chiesa, è qualcosa che (scusate se prendo in prestito le parole da una pubblicità ...) NON HA PREZZO!!!


Lascio a Dario, Stefano e Max l'onore e l'onere se vogliono di condividere qualche foto cussì ve gustè l'ocio anca vojaltri!



Luisa de Senior