Si ritiene che sia un luogo comune, quello che recita così "quando il gioco si fa duro...allora i duri entrano in gioco"!!
Sarà anche un luogo comune, ma il luogo dove il prode Stefano (duro x davvero, ma in quanto imbachetà x il micidiale cocktail di nebbia e temperature sottozero - si dice uindcill, vero Fiore?) e il suo degno compare (che sarei io) si sono trovati non era per niente comune ... a tutto il resto della banda!! ('na volta si chiamavano ndemodai adesso si chiamano forameciamai!) dispersa nella nebbia ...delle scuse varie, i lettucci caldi etc. etc.
E allora ci ha pensato l'Olimpo (o era l'Olympia la bici di Gnoato?) che per gli eroi ha sempre in serbo magnifici destini e orizzonti di gloria (mi sento lirico)
Quando ci ha scorti di lassù, prendere quota - immediatamente come usa nella migliore tradizione Bajo/Gnoato salita scaldapuppole a pendenza severa - con pedalata ghiacciata e fredda determinazione (Brrrrr) ci ha premiato del sole + splendente, di panorami ineguagliabili, piste asciutte, ma anche fangose, ma anche ghiacciate e temperature, oserei dire, PRIMAVERILI (secondo il sito meteo Norvegese ;))
E così, secondo la miglior tradizione, scolpita nelle parole dell'arcinoto detto "per aspera, ad astra" (? si accolgono traduzioni) i nostri Eroi hanno veleggiato su un morbido manto di candide nubi, sotto al quale giacevate tutti voi, razza di vil anime ....
E qui mi fermo perchè il cuor si fa pesante, lascio all'artista Stefano l'onore e l'onere di riprodurre le immagini della gloriosa impresa
Bajo il saggio (detto B-aggio)
14 dicembre 2013
7 dicembre 2013
BRUMA, GALAVERNA, BROXEMA E GIASSO
L'ultima uscita col gruppo risale al 16 novembre. La temperatura era ancora gradevolmente primaverile. Poi un uscita in ghiacciaio con gli amici ( di cui vi mostriamo una diapositiva ) per acclimatarsi. E oggi, dopo aver buttato una sarda grande cosi', noto con piacere (nonostante el fredo beco) che molti hanno risposto all'invito.
Eroici? No, solo voglia di pedalare in compagnia e di fare qualche bischerata in mezzo ai boschi e al fango gelato.
Bravi tosi, so proprio contento!
Alla ps uscita, magari prenatalizia per scambiarci gli auguri.
Ciao
Fiore
ps: e foto e mete Stefano
Eroici? No, solo voglia di pedalare in compagnia e di fare qualche bischerata in mezzo ai boschi e al fango gelato.
Bravi tosi, so proprio contento!
Alla ps uscita, magari prenatalizia per scambiarci gli auguri.
Ciao
Fiore
ps: e foto e mete Stefano
20 novembre 2013
Abbiamo preso spumiglia
Alcuni mesi
fa Francesco è riuscito a convincere Ornella ad “adottare” un gatto che per il
suo manto bianco abbiamo deciso di chiamare spumiglia, devo dire che ci sta dando molte lezioni di vita
J…ma
non è di questo che volevo scrivere.
.
“Firenze la più dannata città italiana
dove non c’è posto per sedersi, stare in piedi o camminare” (Ezra Pound)… quindi
tanto vale correre!!!.
E così, dopo
Padova, Venezia, Roma, Reggio Emilia, siamo arrivati alla vigilia di un’altra
maratona, quella di Firenze. Non sono più un neofita delle maratone e nemmeno
un ve…terano, un po’ come nella vita,
non più giovane e non ancora ve…terano, comincio a fare tesoro dei miei errori
ma ho ancora molto da sbagliare.
La
preparazione a questa maratona è stata volutamente più soft e si sente, ci
arrivo molto più riposato che nelle precedenti, mi preoccupa solo un dolorino
all’anca che mi è rimasto dall’ultimo lunghissimo. Non so poi se questo sia
positivo, può darsi che questo sentirmi riposato si traduca in un non
abbastanza allenato J
vedremo.
La settimana
scorsa, assieme ad alcuni “alti” esponenti del gruppo ‘Ndemo dai ho partecipato
ad un seminario dal titolo “Fisiologia
muscolare e alimentazione negli sport di endurance” presentato dal dott. Sponsiello con la partecipazione
di Valeria Straneo.
Come spesso
succede in queste e simili occasioni, è tutto molto interessante…poi nella vita
si fa quello che si può J
Di tutti i
lucidi e le belle parole sentite vi
riporto quella che più mi è piaciuta: “la specie umana è stata pensata/si è
evoluta per camminare e per correre PIANO” e il PIANO era proprio scritto in stampatello
e grande. Il dott. Sponsiello ha argomentato questo “teorema” adducendo molte
nozioni fisiologiche/biologiche del corpo umano e ha incaricato me di dare una
dimostrazione empirica…domenica sarà fatto!!!
Come ho già
detto altre volte la maratona è solo una scusa, la motivazione per alzarsi
presto al mattino per quattro mesi, per correre da solo o assieme a degli
amici.
Ogni tanto,
per la verità abbastanza spesso in questa ultima preparazione, soprattutto al
mattino presto quando fuori è ancora buio e silenzio, indossando le mi scarpe
da corsa mi sono chiesto per chi sto correndo o per che cosa?
Non sempre ho
saputo dare una risposta, credo comunque, almeno per me, che non ci sia una
risposta unica ma un “conglomerato” di emozioni.
Di sicuro mi
piace correre, sapere che si farà fatica ma che è necessaria per un qualsiasi
tipo di cammino mi aiuta a iniziare bene le mie giornate. Correre in bici ma soprattutto
a piedi si addice molto al mio modo ascaro di intendere la vita, anche se corro
assieme ad altri posso isolarmi per pensare a cose importanti o al nulla, “tirare”
fino a sentire il cuore in gola nelle “ripetute” e rilassarmi nei “lenti”,
cercare un po’ di aria fresca e di libertà stando nelle strade che conosco bene
e nelle quali sono stato chiamato ad “abitare” Correre mi ricorda i miei limiti
e che non tutto dipende dalla mia volontà, io non sono un campione, non sono
chiamato a fare i record ma nella “perseveranza” del stare e fare quello che
posso e so contribuisco a raggiungere il traguardo.
Rispetto alle
prime tre maratone, dove ho usato molto nei miei allenamenti e nella maratona
stessa l’mp3, ultimamente corro senza nulla, non so dire se è meglio, è
diverso, per ora va così e cerco di godermi il così di ora. Tuttavia ogni
maratona, almeno per me, è abbinata ad una canzone che me ne ricorda lo spirito
e soprattutto la preparazione, quella di Firenze è una canzone dei Nomadi che
vi invito a vedere/ascoltare fino alla fine.
Per me è
bello credere che anch’io possa essere, almeno
qualche volta, fra quelli che con la loro voce, magari sbagliando la metrica e con evidenti stonature, contribuiscono
a emozionare il Solista e a indurlo a cantare ancora per noi.
16 novembre 2013
DOLCE TORNAR
Eccomi qui,tornato alle patrie pedalate. Complice una giornata favolosamente primaverile, se non fosse solo per i colori autunnali che ci circondano,la tanta voglia di provare la Trek in versione Fiore 2.0, con modifiche apportate, e la giusta compagnia, direi che la fatica di saltare in sella dopo chilometri fatti a piedi e' passata in secondo piano.
Ringrazio il nostro meteorologo Bajo/Bernacca,che ieri sera ci ha inviato delle previsioni attendibilissime...credeghe. Ma come se fa invertire ea temperatura co i nodi del vento?
Grazie a Giacomo che con la potente GO-PRO ha ripreso le ns discese ardite.
Saluto il rientro di Mauro e confermo la bella compagnia dei matti dea discesa Cesaro e Davide gps.
Ciao alla prossima.
Fiore
Ringrazio il nostro meteorologo Bajo/Bernacca,che ieri sera ci ha inviato delle previsioni attendibilissime...credeghe. Ma come se fa invertire ea temperatura co i nodi del vento?
Grazie a Giacomo che con la potente GO-PRO ha ripreso le ns discese ardite.
Saluto il rientro di Mauro e confermo la bella compagnia dei matti dea discesa Cesaro e Davide gps.
Ciao alla prossima.
Fiore
22 settembre 2013
Grappa con rapace
Settembre e' un mese che puo' regalare ancora splendide giornate in montagna. Ed il massiccio del Grappa e' una di quelle montagne che sanno regalare grandi emozioni. Mi riferisco al documentario,stile national geographic, vissuto dal vivo. Una aquila, o forse semplicemente una grossa poiana, scortata da due corvi che continuamente disturbavano il suo volo,per portarla lontano dal nido dove probabilmente c'erano i piccoli. Sembravano due F104 che scortavano un grosso C130. Poi solo paesaggi selvaggi,panorami mozzafiato e nessuna bicicletta incontrata nei primi 35 chilometri percorsi in sterrato. Solo verso la cima, quindi asfalto, si sono visti i ciclisti.
Giro faticoso, ma tra soste fotografiche, spuntini, varda ea cartina, siamo arrivati in cima. Bravo Bajo che ha organizzato e bravo Davide, una sicurezza in qualsiasi parte si vada. Degna chiusura al ristorante Campo Solagna con un ottimo ( per alcuni il bis) di pasticcio di verdure.
Da rifare.
Ste ben.
Fiore
foto del giro
Giro faticoso, ma tra soste fotografiche, spuntini, varda ea cartina, siamo arrivati in cima. Bravo Bajo che ha organizzato e bravo Davide, una sicurezza in qualsiasi parte si vada. Degna chiusura al ristorante Campo Solagna con un ottimo ( per alcuni il bis) di pasticcio di verdure.
Da rifare.
Ste ben.
Fiore
foto del giro
7 settembre 2013
. . . E PRIMI XE RIVAI . . . I N'DEMO DAI!!!!!
Grandi notizie per tutti gli appassionati delle due ruote!! al traguardo del primo prosecco a casa di donna Paola i N'demo Dai in grande spolvero (anche gli abitanti della magione hanno svolto un lavoro di fondo e spolvero piuttosto consistente!) dopo la stagione estiva, hanno sbaragliato la concorrenza e si sono guadagnati la prima posizione.
Onore e merito ai primi!!!!
Con questo evento è ufficialmente aperta la sede naturale per ritrovi conviviali e societari conditi dalla nota e ineguagliabile ospitalità della padrona di casa (tale da smussare anche qualche caratteristica "spigolosità" dell'oste :P)
Vi aspettiamo numerosi e frequenti il tutto all'insegna della formula tipica dell'accoglienza sincera....ovvero del:
P.EA C.A.S.S.I e M.A.S.T.E.GO P.I.A.N.
(Portarse EA Carega, A Semo Strucai Inpiè e Menarse Anca Salado, Tovagliolo E GOto Pien Incambio Acogliensa Nostra)
Scherzi a parte siete i benvenuti
Paola e El Bajo
3 settembre 2013
NON C'E' DUE SENZA TRE
E dopo il giro dei coniugi Gnoato ( askari?) in quel dei laghi, dopo l'esperienza Bretone di Janez e consorte, anche i Fiore possono dire la loro in bicicletta. Tutto molto piu' soft e molto piu' normale. Il camper si e' rivelato ottimo mezzo di appoggio logistico. Il giro ( incompleto ) del lago di Costanza,tutto ciclabile e' stato molto rilassante. Infine la ciclabile della val Venosta e' stata l'ottima chiusura di una vacanza, per la prima volta dopo 22 anni, sensa fioiiii. Vi rendiamo partecipi allegando alcune foto ricordo.
Ciao a tutti.
Fiore e donna Lucia.
foto delle vacanze.
Ciao a tutti.
Fiore e donna Lucia.
foto delle vacanze.
25 agosto 2013
GRIGLIATA A MALGA ERIO
Ciao a tutti! sabato prossimo , 31 agosto e' organizzata una grigliata al Baito di Monte Erio, a Mezzaselva di Roana allargata anche alle famiglie dei Baikers di Ndemodai! Sara' un'occasione per condividere le vacanze trascorse; chi vorra' potra' andare a funghi, mentre per gli irriducibili c'è sempre un giretto sulle pendici del Verena che avevo in mente da tempo. Gli altri potranno rilassarsi all'ombra degli abeti. Tre euro pro capite. Se volete potete portare qualcosa... Dolci, frutta, vino, caffè' ... Alla carne ci pensiamo noi. Ci divertiremo! Fateci sapere entro giovedi' sera chi viene, con quanti familiari e ke cosa pensa di portare (conoscendovi, e' per non trovarci solo con ettolitri di vino) Janez e famiglia |
Come arrivare in macchina (ad uso familiari)
giretto in MTB
Le foto
19 agosto 2013
“QUEL RAMO DEL LAGO DI COMO, CHE VOLGE A MEZZOGIORNO…”
Un ciclo pellegrinaggio dalla partenza con sorpresa: dopo
giorni di studio dei percorsi, dopo aver accuratamente chiesto in stazione più
volte notizie sul treno (unico, senza cambi) che ci porta a Treviglio, il giorno prima della partenza facciamo il
biglietto per noi e per le nostre bici.
Treno regionale veloce alle 11,39 di sabato mattina dovremmo essere poco
dopo le 14 a Treviglio ed iniziare il nostro giro.
Prima tappa: sotto il Monte da papa Giovanni, l’ho promesso
a mia mamma che ne è devota e poi lungo
l’Adda, verso Lecco proprio nei luoghi
da cui partono “i Promessi Sposi” e
verso il lago di Como; vogliamo non sia solo un giro turistico ma un
pellegrinaggio per cui cerco dei Santuari significativi che ci facciano da
meta, ed usiamo il solito metodo del chiedere accoglienza. Partire con borsoni,
senza sapere di preciso dove dormirai, indossando le vesti del pellegrino non è
cosa facile; la cosa diventa antipatica quando oltre a queste incertezze ci si
mette contro l’unica cosa che pareva certa: il treno! Usciamo da casa dopo aver
sistemato i ragazzi e le ultime cose e partiamo: controlliamo che il treno sia
in arrivo, portiamo le bici al binario, obliteriamo il biglietto e finalmente
arriva il treno, con occhio vigile controlliamo se il vagone per le bici è in
testa o in coda ma… ma non c’è, non c’è proprio. Oh oh, e adesso? Arriva la
capotreno che ci dice di non sapere perché non c’è, ma così è, e ci impedisce
di salire e chiama addirittura la polfer
di fronte alle nostre lamentele insistenti.
Finiamo al posto di polizia dove
due gentilissimi poliziotti tentano di trovarci un altro treno –
figurati, erano giorni che controllavo sul sito, non ce n’è un altro che va
diretto – alla fine partiamo tre ore dopo con un treno che farà dei cambi (e chi
conosce queste esperienze sa quanto “piacevole” sia scaricare la bici dal
treno, correre giù per le scale con bici
e borsoni sottobraccio, risalire le
scale, ricaricarla sul treno- e che treno…e che compagnia…). Già qui il mio
spirito pellegrino subisce un forte scossone e parto veramente demoralizzata. Non ce la farò mai a fare la tappa prevista
arrivando alle 5 di sera…
Treviglio: inizia la nostra pedalata tenendo l’Adda sulla
sinistra e puntando per Sotto il Monte: come previsto arriviamo tardi ed è
tutto chiuso, diciamo lo stesso una preghiera, Stefano si concede una breve ma
intensa salita e andiamo verso la casa di Papa Giovanni anch’essa ormai chiusa. Proseguiamo ma, vuoi le salite, vuoi le
discese, vuoi l’avventura coi treni, vuoi che ormai è calata la sera, ad un
certo punto le mie forze iniziano ad abbandonarmi e tentiamo di trovare un
posto dove dormire. Dopo il primo tentativo andato a vuoto nel primo paese, siamo
ospitati in una parrocchia di un paesino del bergamasco, accolti con entusiasmo
da un giovane prete, don Enrico che si fa davvero in quattro per aiutarci. La
mattina dopo partecipiamo alla messa e ripartiamo. Il giro che ci aspetta oggi è una parte del
“giro dei laghi Brianzei” e una parte del “triangolo Lariano”.
Tocchiamo Lecco, Civate e paesini tutti in saliscendi che mettono a dura prova
i miei muscoli. Oggi ci aspetta anche la salita alla Madonna del Ghisallo –
patrona dei ciclisti – dove arrivo con grande fatica, sia per la salita in sé,
borsoni al seguito è tutta un’altra cosa, ma anche per il traffico notevole di auto che
percorrono la strada, ovviamente
arrivati in cima la soddisfazione è grande.
Ora ci aspetta una lunga discesa fino a Bellagio posto dove le nostre
povere bici stonano un po’ al confronto con le auto di lusso, spesso
decapottabili, che vediamo sfrecciarci accanto. Accompagnati al nostro fianco
destro da un lago di Como a dir poco stupendo, sempre in saliscendi
attraversiamo i vari paesini, tra cui
Lezzeno e Nesso, uno più bello dell’altro, finchè le mie gambe mi fanno capire che
iniziano a soffrire. Anche qui, la provvidenza si fa vedere tramite don Claudio
che ci apre le porte della sua parrocchia e ci offre addirittura una stanza con
letti. Mangiamo una pizza in riva al lago, accarezzati da un’aria che rinfresca
i pensieri negativi nati dal troppo
correre nel traffico. Ristorati da un buon sonno, dalla Messa, dalla colazione
offertaci in parrocchia, dalla chiacchierata condivisa con don Claudio ripartiamo con meta Como. Il traffico è
decisamente intenso e la strada molto stretta, il lago a destra ed il monte a sinistra. Ogni
tanto ripenso all’incontro ravvicinato di Stefano con il Camion l’anno scorso
ed ho i brividi. Dopo aver visitato il
duomo di Como decido che non è il caso di proseguire per Varese, visto il
traffico, ma di modificare il giro e finire così l’anello dei laghi Briantei. In
bici di nuovo nella parte a sud dei laghi Alserio, di Pusiano, di Annone.
Decidiamo di fare l’altra sponda rispetto all’andata del lago di Garlate e
Olginate sperando di farcela a prendere il treno a Treviglio entro sera ma come
al solito arrivo dove arrivo e Stefano prova a richiamare la parrocchia della
prima sera per vedere se don Enrico è così gentile da ospitarci di nuovo perché
proprio non riesco ad andare più avanti. Di nuovo e con entusiasmo non ci viene
rifiutato niente, anzi, questa sera ci offre pure una visita guidata della sua
bella chiesa. Il mattino dopo la Messa, si riparte alla volta del santuario
della “Madonna del Bosco” e di Imbersago dove c’è il traghetto progettato da
Leonardo che fa la spola tra una sponda e l’altra dell’Adda. Ad Imbersago prendiamo la piacevolissima
ciclabile sterrata lungo l’Adda che percorriamo fin quasi a Treviglio.
Ci sono stati momenti in cui dentro me una voce diceva:
“voglio andare a casa”. Non ha aiutato la partenza burrascosa con i treni e
forse in questi giri è da trovare un equilibrio migliore tra km da percorrere e
cose da vedere o pause da fare. Forse è
un po’ da ricalibrare un modello a “mia misura” per gustare meglio l’insieme
dell’esperienza. Quello che mi porto a casa, oltre allo spettacolo del lago, al
fatto di poter stare per un po’ da sola con Stefano, sono gli incontri, le
relazioni con i due preti che ci hanno accolto. Non sono luoghi tipici per i
pellegrinaggi come lo possono essere le strade verso Assisi o Roma o Loreto,
dove i pellegrini sono di casa; è un po’
insolito e bizzarro trovare ciclo pellegrini in questi posti quindi non posso che
essere grata a queste persone, questi preti, per essersi fidate di noi, delle
nostre intenzioni, per averci dato l’opportunità di vivere l’essere “ospiti”, l’essere “di passaggio”.
10 agosto 2013
STORIE DI CAVALIERI E VALLI INESPLORATE
Il giorno primo della diciassettesima luna, Andreus di Pusteria e Adalberto di Brunico, misero tende nei pressi di un villaggio chiamato Toblacher see.Con i loro destrieri, Spark e Treck intendevano esplorare le terre circostanti. Nell'ora meridiana partirono per una valle ai confini della terra di Alemagna. Arrivarono presso una casupola dove incontrarono tre fanciulle . La piccola Heidi, intenta a pulire funghi, Gertrude che preparava un condimento, il butter, con il latte appena munto e Sigfrida la padrona, che mise al lavoro anche i nostri cavalieri.
Il giorno secondo cavalcarono verso un territorio ,molto in altura ,chiamato Prato Piazza. Per strada furono scortati da un cavaliere, certo Stefano da Franciacorta ( che salutiamo) e in sua compagnia, passando prima per Braies, arrivarono al castello di Valandro. Poi per ripida e lunga discesa giunsero in serata nei pressi della Pozza di Landro dove ebbero ristoro nelle fresche acque.
Il giorno terzo, sempre della diciassettesima luna, si inoltrarono nella incantata Fiscalinerthaller, famosa gia' dai tempi per amene visioni. La percorsero tutta ,oltre il limitar del bosco e su fino a dove il prato lascia posto alle rocce ed il torrente diventa impetuoso. Qui giunti, dopo abbondanti libagioni, si abbandonarono nelle braccia di Morfeo, sopra una torre di vedetta. Nella via del ritorno, nei pressi del villaggio si trovarono in mezzo ad una fiera che proponeva dolci locali, krapfen ed altre amenita' , e con spirito di abnegazione finirono la giornata tronfi ed ebbri.
Andreus di Pusteria e Adalberto di Brunico
LE FOTO
Il giorno secondo cavalcarono verso un territorio ,molto in altura ,chiamato Prato Piazza. Per strada furono scortati da un cavaliere, certo Stefano da Franciacorta ( che salutiamo) e in sua compagnia, passando prima per Braies, arrivarono al castello di Valandro. Poi per ripida e lunga discesa giunsero in serata nei pressi della Pozza di Landro dove ebbero ristoro nelle fresche acque.
Il giorno terzo, sempre della diciassettesima luna, si inoltrarono nella incantata Fiscalinerthaller, famosa gia' dai tempi per amene visioni. La percorsero tutta ,oltre il limitar del bosco e su fino a dove il prato lascia posto alle rocce ed il torrente diventa impetuoso. Qui giunti, dopo abbondanti libagioni, si abbandonarono nelle braccia di Morfeo, sopra una torre di vedetta. Nella via del ritorno, nei pressi del villaggio si trovarono in mezzo ad una fiera che proponeva dolci locali, krapfen ed altre amenita' , e con spirito di abnegazione finirono la giornata tronfi ed ebbri.
Andreus di Pusteria e Adalberto di Brunico
LE FOTO
4 agosto 2013
Folgaria (in rima baciata)
E alla fine ci trovammo in Folgaria
la terra più bella che ci sia,
anche se pochi partimmo immantinente,
dispiacesi per Bajo ingiustificato assente.
Il giro megabike studiato da Simoni,
Davide ci
ha servito con i suoi bei sermoni:
“No te pare de essere in montagna?”
a Fiore che xe za drio montare ea “cagna”.
Alla fine stanchi ma contenti,
al ristor
finale abbiam gustato gli alimenti,
che nel suo compleanno donna Lucia
ci ha fatto
trovare con la solita simpatia.
31 luglio 2013
Da Corvara con furore
Senior
Dopo la giornata di ieri che ha visto Andrea e il "Senior"
farsi il Sellaronda anche in condizioni meteo non favorevoli
(vento e piova per il Pordoi e il Campolongo) sulle ruote fine,
(vedi traccia)
Luisa
Nojaltre donne savemo che i omani ze "dei semplici", un fià naif e un fià ingenui modo diplomatico a volte de dire che ghe ze ea possibilità che i ghe creda ancora a volte ae favoe (forse par questo certe femene e zè bone intortarli a tutte e età...)
Ze da sabato che incrocemo "montanbichers" che scende a precipissio dai sentieri anca impervi e mi me ze vegnù el dubbio che drio tanta bravura qualche trucco ghe sia a volte e cussì oggi che camminemo insieme ghe digo a Dario "ma secondo ti tanti ciclisti no ze che i va su in macchina o co altri mezzi e dopo i vien zo sensa fare fadiga????"
Dario nega categoricamente sta ipotesi (i montanbaichers ze persone sane de principi) tutto questo finche al passo Gardena a 2200 metri dall'ovovia no vedemo s-ciapi de presunti ciclisti che smonta co e so bee bici - Scott, Specialized etc etc - i se varda intorno, i fa do pedalate verso el rifugio e i va a magnare... colmo dei colmi una KTM jera anca col motore!!!!
Dopo la giornata di ieri che ha visto Andrea e il "Senior"
farsi il Sellaronda anche in condizioni meteo non favorevoli
(vento e piova per il Pordoi e il Campolongo) sulle ruote fine,
(vedi traccia)
oggi bella giornata di Luisa e il "Senior" che con gli scarponi
si son fatti un "giretto" da Corvara alle cascate Pisciadù,
al Passo Gardena e al rifugio Jimmy, fino a Colfosco e Corvara.
(vedi traccia)si son fatti un "giretto" da Corvara alle cascate Pisciadù,
al Passo Gardena e al rifugio Jimmy, fino a Colfosco e Corvara.
Luisa
Nojaltre donne savemo che i omani ze "dei semplici", un fià naif e un fià ingenui modo diplomatico a volte de dire che ghe ze ea possibilità che i ghe creda ancora a volte ae favoe (forse par questo certe femene e zè bone intortarli a tutte e età...)
Ze da sabato che incrocemo "montanbichers" che scende a precipissio dai sentieri anca impervi e mi me ze vegnù el dubbio che drio tanta bravura qualche trucco ghe sia a volte e cussì oggi che camminemo insieme ghe digo a Dario "ma secondo ti tanti ciclisti no ze che i va su in macchina o co altri mezzi e dopo i vien zo sensa fare fadiga????"
Dario nega categoricamente sta ipotesi (i montanbaichers ze persone sane de principi) tutto questo finche al passo Gardena a 2200 metri dall'ovovia no vedemo s-ciapi de presunti ciclisti che smonta co e so bee bici - Scott, Specialized etc etc - i se varda intorno, i fa do pedalate verso el rifugio e i va a magnare... colmo dei colmi una KTM jera anca col motore!!!!
Dario ze restà imbamboea... gavaria vossudo che ghe fosse
tutto el gruppo Ndemo dai... seto che battute!!!!!
tutto el gruppo Ndemo dai... seto che battute!!!!!
30 luglio 2013
....MA QUALI IMBOSCATI? NDEMO DAI VERSO NUOVE VETTE
Lo sapete che non ho la prosa del maestro Gnoato, ma la "verve" del ....... (lascio ai + generosi riempire lo spazio tra i puntini con espressioni affettuose!) sì!
E allora quell'imboscati buttato la con scioltezza dal caro Fiore, mi ha punto nel vivo ed ecco quà il weekend degli scioperati!!! dove con la Paola, GigiRockrider amici e parenti (el bocia) se ghemo sciroppà una due giorni fatta di 40 km su e giù attorno al Latemar e al lago di Carezza e poi su su fino alla vetta della Fradusta (sopra l'omonimo ghiacciaio)
C'è chi nel gesto solitario di porre un piede di fronte all'altro con, direi, "pedissequa" regolarità in un processo di autocoscienza raggiunge l'essenza dello spirito e chi nel raggiungere le vette respira l'essenza dell'aria più pura e si avvicina alla propria conoscenza
(?)
...O forse soltanto attorno è tutto molto bello e l'aria fresca accompagna meglio il gesto sportivo
(scusate ma non riesco a reprimere lo sfogo del ... che è in me!)
28 luglio 2013
Happening… tra mezzo e fine.
Anzitutto ringrazio gli amici del gruppo B4E per averci
fatto scorrazzare per Schio e d’intorni, posti molto belli (peccato che eravamo in
pochi) da ripercorrere sicuramente prossimamente, magari con meno caldo.
Ringrazio poi Fiore per avermi invitato a questo “heppening”…
Nei fine settimana sto tentando di mettere un po’ di
chilometri alla mia corsa a piedi e per questo in bici mi ci si vede poco, ma
quando Andrea (il Fiore) mi ha fatto capire che era un semplice raduno, quasi
per famiglie, ho pensato di anticipare il lungo a piedi al sabato e di
sciogliere i muscoli in bici alla domenica. Ho sciolto tutto, non solo i
muscoli J
Ho avuto modo altre volte di dire come la bici (ma anche le
scarpe da running J) e il giro da fare non sono solo dei mezzi per raggiungere il fine ma
sono essi stessi il fine.
Oggi, credo, ne abbiamo avuto l’ennesima conferma. Persone
che non si conoscono, uniti dalla passione per la bici, si incontrano per
faticare assieme in un giro che di per se non porta a nulla se non alla sua
fine.
Finché scrivo sto ascoltando Vasco che canta “siamo soli” e
la sua solitudine indica la paura di essere soli in mezzo agli altri. Quando,
come oggi, fatico e sudo oltre misura, non ho molta voglia di parlare, nonché io
sia un prolisso J,
e cosi provo anch’io una solitudine, ma non quella di cui parla Vasco, bensì “la
solitudine della distensione. Ci si distende nell’incontro con se stessi. E con
gli altri, perché la mente si dispone ad accogliere pensieri, e non a risolvere
problemi: pensieri che arrivano improvvisi, che arrivano inaspettati.”
Ci sono cose, storie, relazioni e persone il cui messaggio
coincide con il mezzo, sono esse stesse messaggio e la strada per raggiungerlo,
sono la via, sono quelle che preferisco.
Per gli amici di B4E come da accordi la mia mail info@alfaeomegasg.191.it
21 luglio 2013
c'e' sempre qualcuno che....
Quando molti si danno in vacanza, quando molti si imboscano nelle montagne, quando molti si defilano al mare...c'e' sempre qualcuno che inforca la biga e si va ad allenare.
Bravi Davide e Mauro. Ne approfitto per salutare Mauro che vedo guarito perfettamente dalla brutta caduta di Tonezza.
A presto.
Fiore
Bravi Davide e Mauro. Ne approfitto per salutare Mauro che vedo guarito perfettamente dalla brutta caduta di Tonezza.
A presto.
Fiore
29 giugno 2013
Ragassi . . . . stasera tocca!!!
Eeeh si!
dopo aver portato a spasso il gruppo per ameni (nel senso che se fazevimo a meno de passare par de là gera mejo...) boschetti ricchi di cropani (guardare sul strologo per la tradussion) rampe assassine (dove anche chi gà gambe se impiastra su pai boschi) e lussureggianti coltivazioni di russe (o forse moldave?..comunque le sponciava) ho raccolto così tanti simpatici inviti che penso di dover onorare l'impegno!
Speremo de aver fià...
Comunque scintillante compagnia e momenti di vero divertimento (come il muro finale!!!) adesso aspettiamo le foto de Janez
Grazie Ragazzi (de na volta)
Bajo
La traccia
dopo aver portato a spasso il gruppo per ameni (nel senso che se fazevimo a meno de passare par de là gera mejo...) boschetti ricchi di cropani (guardare sul strologo per la tradussion) rampe assassine (dove anche chi gà gambe se impiastra su pai boschi) e lussureggianti coltivazioni di russe (o forse moldave?..comunque le sponciava) ho raccolto così tanti simpatici inviti che penso di dover onorare l'impegno!
Speremo de aver fià...
Comunque scintillante compagnia e momenti di vero divertimento (come il muro finale!!!) adesso aspettiamo le foto de Janez
Grazie Ragazzi (de na volta)
Bajo
La traccia
24 giugno 2013
Si è rotta la caldaia... vado a fare due passi.
Ma che razza di titolo è?
Proviamo a mettere ordine: si è rotta la caldaia della casa di Agordo, leggo sul libretto delle istruzioni il significato del codice del guasto e chiamo l'idraulico. Diagnosi: il ventilatore è andato, bisogna ordinare il pezzo, appena arriva fissiamo l'appuntamento per la riparazione.
Attesa di 10 giorni, poi finalmente la chiamata: il pezzo è arrivato, ci vediamo ad Agordo venerdì 21 mattina. Organizzo in tutta fretta un weekend lungo in montagna con tutta la famiglia, porto su anche la bici dalle ruote fine che non si sa mai.
Sabato mattina il tempo è meraviglioso, decido di uscire ed andare a fare due passi: Giau e Falzarego.
Da anni avevo un conto privato con questo percorso, che fatto in solitaria è veramente da “ascari”, stavolta finalmente sono riuscito a portarlo a termine.
Tralascio la cronaca della fatica, vi rimando alla traccia GPS per avere una vaga idea di cosa sia, invito invece chi non è mai stato in questi posti ad andarci almeno una volta: in moto, in auto o, molto meglio, in bici o a piedi. Guardando in su ci si sente molto vicini al cielo, guardandosi intorno si capisce perchè l'Unesco abbia dichiarato queste montagne Patrimonio Mondiale.
Andrea
23 giugno 2013
Correggi somaro
Scusate anch'io ho fatto il botto. Innocui con la q no va proprio ben. Mejo tardi che mai.
Scusate.
Ciao
Fiore
Scusate.
Ciao
Fiore
BEL GIRO...COL BOTTO
Partenza da casa prestino. Ore 9.00 da Tonezza con destinazione...ignota, o quasi.
Sosta al mitico rifugio Rumor, con foto al Gianni che griglia le sue famigerate costine di maiale ( provare per credere) ma gnanca el pan co ea sopressa iera mae. Poi giu' in picchiata e via alla base tuono ,ex postazione militare americana, co tanto de missili puntati in cielo ,ma per fortuna innoqui da parecchi anni. Giro del monte Toraro con discesa e salita simpatica ( leggi fastidiosa) e poi seguendo Davide gps gran rientro a Tonezza, col botto si diceva. Purtoppo a pochi metri dal parcheggio delle auto, complice la stanchezza e la discesa ostica, piena di scalini e sassi mossi, il povero Mauro si e' fatto disarcionare dalla sua fidata 29" ed e' atterrato con la faccia sulle pietre. No na bea roba vederlo con la bici sulla schiena e sanguinante. Comunque ,grazie al fisico possente, e' tornato giu' con le sue gambe, sara' medicato al pronto soccorso ed in serata ci ha comunicato di stare bene. Mejo cussi'. Auguri Maurone!!!
Grazie a Stefano,Davide Simone Andrea Gianni Dario e Mauro per la compagnia e l'allegria.
Sani!
Fiore
foto del giro
traccia del giro
Sosta al mitico rifugio Rumor, con foto al Gianni che griglia le sue famigerate costine di maiale ( provare per credere) ma gnanca el pan co ea sopressa iera mae. Poi giu' in picchiata e via alla base tuono ,ex postazione militare americana, co tanto de missili puntati in cielo ,ma per fortuna innoqui da parecchi anni. Giro del monte Toraro con discesa e salita simpatica ( leggi fastidiosa) e poi seguendo Davide gps gran rientro a Tonezza, col botto si diceva. Purtoppo a pochi metri dal parcheggio delle auto, complice la stanchezza e la discesa ostica, piena di scalini e sassi mossi, il povero Mauro si e' fatto disarcionare dalla sua fidata 29" ed e' atterrato con la faccia sulle pietre. No na bea roba vederlo con la bici sulla schiena e sanguinante. Comunque ,grazie al fisico possente, e' tornato giu' con le sue gambe, sara' medicato al pronto soccorso ed in serata ci ha comunicato di stare bene. Mejo cussi'. Auguri Maurone!!!
Grazie a Stefano,Davide Simone Andrea Gianni Dario e Mauro per la compagnia e l'allegria.
Sani!
Fiore
foto del giro
...tosi, no ve pare de essare in montagna? |
traccia del giro
14 giugno 2013
El giro del Santo, tra carboidrati e proteine.
Alcuni di noi hanno avuto la fortuna di potersi liberare
mezza giornata il giorno del Santo, e così, divisi in due gruppi, asfaltatori e
terraioli, abbiamo fatto un bel giretto sui nostri colli.
L’altra sera, con alcuni amici del gruppo e altri, podisti di Montà, ho partecipato ad una serata sul tema dell’alimentazione in
generale, e, in particolare, per uno sportivo. Una serata molto interessante,
non la solita conferenza, a misura di un testone quale io sono. Si è parlato di
delicati equilibri tra carboidrati al mattino e proteine alla sera, di diete a
zona, dissociata, mediterranea, paleolitica……………….alla fine ci è stata suggerita “ea diete de me nono”, ossia rispetto
quotidiano tra ritmi di luce e buio, giorno e notte, mangiare tanto al mattino
e poi , nell’arco della giornata, via via sempre meno, molta verdura, frutta e
“sementi” varie.
Se ce ne sarà un’altra, come si è detto e io spero, invito
tutti a partecipare.
Le cose che più mi sono rimaste è che l’uomo era (è)
sostanzialmente un “raccoglitore” di semi, erbe, frutta e che per questo il suo fisico si è evoluto
per essere adatto a camminare senza problemi per 40 km al giorno.
Prima che cacciatore vivo di quello che raccolgo finché
cammino, cose apparentemente semplici come i semi ma sostanziose, che non
appesantiscono ma che “alimentano”. Ho sempre preferito il verbo nutrire al più
abusato alimentare (el xa massa da casoin) tuttavia devo dire che l’altra sera
mi sono ricreduto. Al mattino quando mi alzo e so che mi aspetta una giornata
di cammino non posso nutrirmi di qualsiasi cosa ma di cibo che “alimenti”, che
si trasformi attraverso la “digestione” in carburante prezioso.
Quando facevo parte di un gruppo competitivo, ma a volte mi
succede anche ora soprattutto nella corsa a piedi, si andava a fare delle gare
in bellissimi posti, montagne, laghetti, in bellissime giornate, ma mi
ritrovavo alla fine solo con il mio fiatone e con la mia stanchezza senza quasi
sapere dov’ero e tanto meno senza avermi gustato chi e cosa c’era intorno a me.
Se penso che la vita sia solo camminare (o correre) senza fermarmi
a raccogliere prima o poi rimango senza carburante. So che nella mia giornata,
nella mia vita, se non sono in grado di selezionare cosa e come raccogliere
domani avrò meno alimento per continuare a camminare.
Se penso di poter raccogliere senza camminare mi illudo, non
scopro il mio alimento senza un cammino. Se raccolgo ma non trovo il tempo di
nutrirmi tutto preso nella foga del “metere da canto” la mia vita è solo
“fatica”.
Anche qui, come per carboidrati e proteine, si tratta di un
delicato equilibrio che, in me, vedo sempre da imparare, ci sono delle regole
ma “ea dieta de me nono” mi suggerisce di seguire anche molto il buon senso.
Eviva el late J !!!
8 giugno 2013
DETTO...FATTO!
Condivido il post di Gianni,poi quando si tratta di montagna il richiamo e' sempre troppo forte. Comunque questa volta il tempo ci ha regalato una giornata splendida sull'altopiano. Bel giro da Summano poi su a Rotzo, Roana, Cesuna e giu' per la vecchia strada del trenino fino a Caltrano. Vedremo la traccia GPS cosa dira'. Ma aldila' dei numeri,che a noi interessano poco, resta la piacevole compagnia e l'impressionante performance in salita e sopratutto in discesa sullo sterrato della amica Paola. Te lo sei proprio meritato il birrone finale.
Cia a tutti e alla prossima,magari ancora in montagna.
Fiore
FOTO DEL GIRO
Cia a tutti e alla prossima,magari ancora in montagna.
Fiore
6 giugno 2013
Spiraglio a Torreglia
Che dire di questa primavera?
Non credete che ci stiamo facendo condizionare un po' troppo da questo tempo bizzarro?
Nei giorni che precedono l'uscita ci facciamo mille pippe se, e dove, e quando, e quanto pedalare!
Non so come sono le previsioni per sabato, ma di certo l'idea di tornare sull'Altipiano mi entusiasma al punto di proporre di andare con qualunque tempo.
Poi lì si decide.. come abbiamo fatto già altre volte, non ultima un mese fa con Paolo alla Grande Rogazione .
Ma vi posso assicurare che è stato un giorno indimenticabile
le foto
Non credete che ci stiamo facendo condizionare un po' troppo da questo tempo bizzarro?
Nei giorni che precedono l'uscita ci facciamo mille pippe se, e dove, e quando, e quanto pedalare!
Non so come sono le previsioni per sabato, ma di certo l'idea di tornare sull'Altipiano mi entusiasma al punto di proporre di andare con qualunque tempo.
Poi lì si decide.. come abbiamo fatto già altre volte, non ultima un mese fa con Paolo alla Grande Rogazione .
Ma vi posso assicurare che è stato un giorno indimenticabile
le foto
2 giugno 2013
LA CORSA E’ DEMOCRATICA.
“La corsa in bici (e a piedi) è l’attività più democratica e
paritaria che si possa immaginare. Non ci sono distinzioni di sesso o posizioni
sociali. Nella corsa ci sono solo ciclisti (e podisti) con il proprio incedere,
pedalata dopo pedalata ( passo dopo passo), verso il proprio traguardo.”
Dopo un “tempo di corsa a piedi” per preparare in modo
dignitoso la maratonina dei Dogi ritorna il “tempo della bici”. Devo dire la
verità, a dicembre e gennaio, con la
fica Olybull, ho fatto delle belle corse sulla neve, da solo o in compagnia. Poco
più di un mese fa, dopo quasi un anno (dalle ore 9.30
del 26 04 2012), ho ripreso a sellare Canc
e a salirci sopra. Inizialmente la
sensazione è stata di quelle non proprio gradevoli, difficoltà a trovare una
postura e una confidenza perduta, un po’ di ansia quando da dietro sentivo
arrivare il rumore di camion ma, il tutto, è durato lo spazio di qualche
chilometro. Penso sia un po’ come con le amicizie, quelle vere, si può anche
non vedersi o frequentarsi con assiduità tuttavia quando ci si rincontra, dopo
un primo naturale momento di “acclimatamento”, si sente la voglia di
parlare/correre/stare insieme con la naturalezza della confidenza.
Padova-Loreto-Assisi è stata la “prova provata” di come
l’andare in bici rinsaldi vecchie amicizie e contribuisca a crearne di nuove.
Ieri, di nuovo con Ollybull (PPF6 ormai si è rassegnata a
fare da tappabuco) un classico giro da MTB vera.
Come ho avuto modo di dire più volte durante il giro, c’è troppa democrazia nel nostro gruppo, vero
Bajo???
C’è chi parte da casa, chi arriva direttamente in auto, chi
arriva in bici da corsa, chi arriva in MTB ma va via con quello della bici da
corsa, chi è in divisa completa ma senza calzini allo “skinlife”, si raccoglie
per strada ciclisti incontrati mesi fa, chi telefona e fa aspettare tutto il
gruppo J
…
Che Bello!!! Intendo sentirci accolti e gruppo nelle nostre
differenze. Al di là delle bonarie e “dovute
provocazioni”, si capisce come quest’ultimo non sia qualcosa di ben definito,
un po’ come la foto copertina, ma che proprio questo ne è la sua caratteristica
e forza.
Anche nella mia vita c’è troppa democrazia, a volte, più che un aiuto nel cammino, contribuisce a
creare della confusione. Accogliere, distinguere, accettare tutte le diverse
anime che formano la mia esistenza mi aiuta a non crearmi quelle paranoie che
rendono il “Giro” triste e “sola fatica”, almeno non sempre.
Che bella festa oggi.
Un amico un giorno mi ha detto che, a casa loro, se sopra la
tavola imbandita si accorgono che manca il pane la tentazione è quella di
andare fuori a mangiare…piccola cosa il pane, ma a volte è quella che aiuta a “mangiare”
assieme, allo stare in famiglia.
Mi piacerebbe saper cogliere l’essenziale nelle cose e
relazioni della mia vita, so che è una cosa sempre da imparare ma mi pare di
capire, invecchiando, che molte cose e relazioni essenziali sono quelle “piccole”,
le più semplici e naturali, proprio come il pane.
La corsa, come momento di svago,
confronto e compagnia, è una di queste.
1 giugno 2013
GIRO ROVESCIO ( O DEL GAMBERO)
Dopo tanta pioggia, finalmente un po di sole. Affidiamo il giro ad un personaggio "poemico e perverso" (Bajo?) il quale per dare un po' di pepe alla giornata decide di farci fare le piu' belle discese in salita e di conseguenza le piu brutte salite in discesa. Per fortuna il Davide gps ,in quel del Pirio decide per una scorciatoia che ci evitera' di fare la "moea" al contrario. Ghe mancava soeo quea!. Un po di soddisfazione (per pochi intimi) l'ha data l'ultima discesa , per la verita' un po scavata dall'acqua degli ultimi giorni, ma tosta quel che basta.Saudo Dario che el ga pensa' ben de ndare coa Pina lasciando 9 amici con la bici.
Ittut a itulas
Fiore "dea discesa el terrore"
Ittut a itulas
Fiore "dea discesa el terrore"
grandissima Paola...tanto de caschetto!!! |
naturalmente foto al contrario |
6 maggio 2013
PADOVA - LORETO
E' il terzo anno, per me, che provo questa esperienza di pellegrinaggio in bici. Ad ogni anno che passa cambia il mio modo di approcciarmi ,il mio modo di viverla e sopratutto i ricordi che mi restano dei vari momenti trascorsi. Siano di fatica, di allegria o altro. Il percorso e' stato molto bello, i posti visitati interessanti e l'affiatamento, nonostante fossimo in 11, e' stato ottimo. Come per le altre esperienze, quando scendo dalla bici dopo l'ultimo estenuante chilometro ( salita al 12% ) penso gia' al giro del prossimo anno.
Grazie ai tosi, a chi a organizzato e a chi si e' messo in gioco anche solo per questa volta.
Un abbraccio.
Fiore
vai alle foto: foto giro
Grazie ai tosi, a chi a organizzato e a chi si e' messo in gioco anche solo per questa volta.
Un abbraccio.
Fiore
vai alle foto: foto giro
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