30 agosto 2011

Tra le valli di San Lucano e Gares.


E' da un po' di tempo che, leggendo il nostro blog, ho voglia di provare a descrivere uno dei miei giri solitari in MTB. So di non essere particolarmente bravo ad esprimere a parole quello che mi passa per la testa mentre pedalo, ma questa uscita che ho fatto durante le mie vacanze nelle Dolomiti è sicuramente un'ottima occasione per provarci.

Il percorso lo avevo fatto alcuni anni fa ma, nonostante le difficoltà tecniche che non sono trascurabili, qualcosa mi ha spinto a ripeterlo. Anticipo subito che il giro è assolutamente da classificare come “ascaro”, pertanto la soddisfazione nel completarlo l'ho trovata soprattutto dentro me stesso, anche se i meravigliosi panorami dolomitici aiutano a sopportare la fatica. Sono partito da Agordo in una splendida mattinata di sole, la meta era Malga Campigat a forcella Cesurette, a oltre 1800 metri di quota. Molto spesso si sente dire che la meta è importante, ma il viaggio non lo è meno, in questa occasione credo che i ruoli siano invertiti, è più importante il viaggio della meta.


Si parte dolci, 10 Km con solo 250 metri di dislivello, percorrendo la Valle di San Lucano racchiusa tra le omonime pale e il massiccio dell'Agner con splendida vista sullo spigolo nord, paradiso degli alpinisti. Qui si viaggia spediti, la mente sgombra e la sensazione di essere piccoli piccoli, le pareti di roccia di oltre 1500 metri che si slanciano verso il cielo accentuano questa sensazione.

Giunti alla frazione di Col di Pra la musica cambia, da qui in poi fatica, fatica e ancora fatica. Si sale di 1000 metri in 10 km scarsi, il fondo stradale è buono, il problema sono le pendenze e la forma fisica, la mia purtroppo è scarsa. Quando non sono più riuscito a pedalare ho deciso di proseguire a piedi, spingendo la bici e guardandomi attorno, che bello andare piano! Ho condiviso le ultime centinaia di metri con due bikers donne, una di Taibon Agordino, l'altra di Abano Terme(!), anche loro a corto di gambe e di fiato. Chiacchierando sul fatto che in bici o a piedi l'importante è andare avanti, dopo 3 ore abbondanti finalmente sono arrivato a Malga Campigat, dove mi sono concesso una meritata pausa.

Il posto particolare, circondato da alte cime tra cui Agner, Focobon, Pale di San Lucano ed a breve distanza anche le Pale di San Martino, mi ha fatto sentire per qualche momento distaccato dalle cose di tutti i giorni; devo dire che questa è una sensazione che provo spesso quando vado in montagna in posti non affollati, e qui, come detto all'inizio, trovo difficoltà ad esprimere con le parole quelle sensazioni che provo: stanchezza fisica, serenità, tranquillità, soddisfazione per essere arrivato e quant'altro. Non lo so, quello che è certo è che riparto contento.

Il ritorno prevede la discesa fino a Gares (la ragazza di Taibon ha mi detto che si pronuncia con la e stretta), 500 metri più sotto. Discesa = divertimento? Niente di più sbagliato, almeno in questo caso. Il sentierno è in condizioni disastrose, per prudenza si scende a piedi per circa 2,5 Km, poi si imbocca la pista ciclabile che porta fino a Cencenighe. Si tratta di una comoda strada bianca, completamente in discesa ed in mezzo ai boschi, dove si riassapora il piacere di andare in bici. A circa metà strada tra Gares e Cencenighe, lasciando momentaneamente la ciclabile, si attraversa l'abitato di Canale d'Agordo, paese natale di Papa Luciani. Una breve tappa è d'obbligo, ciascuno poi si porterà dentro delle sensazioni personali, a me è piaciuto pensare ad un giovane Don Albino a passeggio negli stessi boschi dove ero passato alcuni minuti prima, inconsapevole come tutti noi di quello che gli avrebbe riservato la vita.

Ho concluso il giro stanco, ferito (caduta fortunatamente senza gravi conseguenze), ma felice di essere andato e pronto a ripartire.


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1 commento:

  1. Finalmente un'altra persona che scrive sul blog. Complimenti Andrea che ci mi hai fatto partecipe di questo bel giro. Non ti preoccupare se non sai esprimere le tue sensazioni ( no semo miga tutti Gnoati) con le parole, ma con le foto certamente ci sei riuscito. Conosco abbastanza bene il posto ,essendoci stato a piedi e avendo dormito col camper proprio sotto le cascate del Gares. Incantevole.
    Ciao e continua cosi'.
    A presto.
    Fiore staltro Andrea

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