13 agosto 2011

13 agosto 2011: Giornata epica!



Nel giorno in cui i "coniugi ciclisti" - Ornella e Stefano - affrontano il passo Viamaggio, per raggiungere Sansepolcro o giù di lì, sulla strada verso Assisi, in questa giornata di mezza estate, con "36 milioni di italiani per le strade", che invece di starsene a casa o nelle località turistiche si sarebbero (secondo i telegiornali) tutti riversati nelle varie vie di comunicazione, tutti inscatolati nelle proprie vetture, oggi ho convinto Luisa a fare un giro in bici con me.
Sarebbe semplice dire "facciamo un giro", ma dove?, i soliti calmi e rilassanti argini? No!, facciamo un po' di Colli e, "terrorizzata" al pensiero che l'avrei fatta "scoppiare", ha ceduto alle mie rassicuranti parole che l'avrei seguita passo-passo, anzi pedalata-dopo-pedalata.
Sicchè io col nuovo acquisto e lei con la fidata "nerazzurra", testimone di tanti chilometri e tante goccie di sudore, abbiamo affrontato assieme le sue prime salite.
Che dire...
Da Treponti le ho fatto assaggiare via Pastorie, quel passaggio semi-segreto che ti porta a Villa di Teolo, ai piedi dell'attacco della salita.



Ultime raccomandazioni... stai in parte, stai alla tua destra... per scalare i cambi?, usa il pollice, sia con la destra che la sinistra... eh vaaai, pian piano, ma neanche troppo (ho visto gente arrancare anche sulla salita di Teolo, o forse ho già dimenticato com'ero io fino a cinque anni fa?).
Insomma cominciamo a salire e, poco prima di affrontare il primo dei quattro tornanti, veniamo piacevolmente sorpresi da uno dei tanti ciclisti (da strada, che non è un dispregiativo) era Alessandro Galenda, uno dei "tosi dea bici" come dice Max.
Così assieme scortiamo Luisa ai suoi primi tornanti e, con estrema dignità, giungiamo alla piazzetta di Teolo.
Acqua alla fontana, un caffè e poi Alessndro prende un'altra strada, mentre noi scendiamo fino a Zovon di Vò.
La discesa se non la conosci e se non la sai affrontare è bene prenderla con cautela: è come essere fortemente assetati ed avere di fronte una bibita ghiacciata... potrebbe far male.
Continuiamo per Bagnara Bassa e raggiungiamo Carbonara. Vorrei provare ad andare a Rovolon e la mia compagna di viaggio (e non solo) dice proviamo, tuttalpiù mi fermo.
Insomma cominciamo a salire e da questa parte la salita è forse meno dolce di Teolo, ma comunque affrontabile e, passato "Bepi alle scuole" e i vari altri ristoranti lungo il percorso, raggiungiamo la chiesa.
Sosta alla fontana e poi proseguiamo.
Impaurendola quando le faccio vedere l'attacco sterrato della salita a Monte Grande, devio verso Teolo e vedo comunque un po' di titubanza nei suoi occhi, perchè qui la salita va forse un po' aldilà delle sue aspettative (ma secondo me non delle sue capacità, perchè sappiamo che è sempre questione di allenamento e...), ma affrontiamo pure questa.
Ad una breve sosta (con foto) per riprendere fiato, ci ritroviamo Alessandro che era salito al Monte della Madonna ed era sceso di là.
Due chiacchere, un saluto e riprendiamo per l'ultimo sforzo, per arrivare alla strada che porta alle Fiorine-MonteMadonna.
Giriamo per Teolo e colgo l'occasione per far notare a Luisa la "discesa" sterrata di via Groppetto, che i "bastardi" dei miei amici (Max, Stefano e Claudio) mi hanno fatto fare in "salita" da Villa, ancora ai miei esordi e poi non ho più fatto.
Qui tutto era fatto e così ci siamo "assaporati" la discesa fino a Treponti, ripassando per via Pastorie.
Eravamo tutti due contenti e soddisfatti, ma deve essere solo l'inizio e mi aspetto nuove uscite...
..tra mille mattini freschi di biciclette...
..nelle ore larghe e vuote di un'estate di città...
..strada facendo vedrai che non sei più da sola...

Ora do voce alle sue sensazioni.
Senior

LA PRIMA VOLTA (sottotitolo "I miei primi quattro tornanti")

"Non c'è montagna più alta di quella che non scalerò..." (L.Jovanotti)
Prendo in prestito questa frase per dire che per me (pseudo-ciclista) a questo punto ci sono solo due paesi sui colli: Teolo e Rovolon!
Ai "duri e puri" della bicicletta farà ridere tutto questo, ma la mia piccola conquista di oggi (chiedo a Senior di darne cronaca) mi insegna tante cose.
La strada è come sempre una buona maestra di vita, esigente, ma paziente... ci mette davanti traguardi e limiti, ma nel mio caso in particolare induce a soffermarmi sulla paura costante di "non essere all'altezza" della situazione, alla paura di fare delle figuracce che ha un pò (o molto a volte) condizionato certe mie scelte.
Decidere di "provare" una piccola salita (diventate poi 2 o 3) è stata la parte più difficile; essere affiancata da Dario che ha sopportato con pazienza i miei 10 km all'ora è stata la più bella; sfiorata e sorpassata da schegge lucenti che si arrampicavano con agilità non mi ha, poi alla fine, creato problemi ( frutto probabilmente di una età in cui non trovo più la necessità di dover fare bella figura.)
L'unica cosa a cui alla fine ho badato veramente era riuscire ad arrivare e passare il primo tornante e poi il secondo, il terzo, il quarto...
Domanda: a piedi la fatica si misura in passi e in bici come si misura??????????
Buone corse a tutti perchè ognuno sappia scommettere sulla propria vita prendendo anche quelle decisioni piccole o grandi che a volte sono nel cassetto da tanto tempo e che impediscono di crescere
"...non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò... (L.Jovanotti).
Con questa saggia frase finale non voglio dire che sono migliore, ma che questa volta ho vinto la scommessa contro la parte pigra di me :-)
Luisa


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