19 agosto 2011

Parte seconda Rimini Assisi


Riprendiamo il nostro giro proprio là dove l’avevamo interrotto. Rimini.
Partiti all’alba da Padova in treno, alle 9 siamo già in sella. L’unica differenza è che ci lasciamo alle spalle la pianura e puntiamo verso gli Appennini. Ad onor del vero, devo dire che soprattutto il primo giorno, non sono arrivata nel migliore dei modi…e qui mi fermo nei dettagli. C’è un tipo di fatica alla quale il tuo corpo si oppone, è la fatica del “basta”, è il momento in cui devi fare i conti con ciò che sei, con chi sei, con le tue forze, con la tua persona.
Dopo le salite di San Leo e del Maiolo corpo e testa decidono che è ora di mollare…non ho più forze per continuare, il parroco del paesino dove siamo non c’è ed i paesi successivi sono ancora troppo lontani.
Seduta in una panchina appoggiata al muro del patronato, guardo rassegnata il garage che ho davanti (box con tetto e muri, senza porta), mi sa che stanotte “dormiremo/vegliando” qui.
Inatteso, il parroco arriva e occupa con la sua auto lo spazio che doveva essere il nostro tetto.
Un dono, un regalo in tutti i sensi, sia perché ci apre con grande generosità la porta del patronato, ma soprattutto per aver potuto conoscere una persona davvero straordinaria.
Seconda sera ospiti invece in una grande casa trasformata in piccoli appartamenti per persone anziane che vivono sole o in difficoltà. La persona che ci accoglie è una dottoressa che vive con loro. Ciò che vediamo e che, per quella sera condividiamo con loro, ci lascia senza parole e ci commuove.
Sere successive dalle suore che nonostante non avessimo avvisato del nostro arrivo ci hanno messo a disposizione un salone ed il bagno. Portiamo con noi il loro sorriso sereno.
Ci chiediamo se è solo il caso ad averci portato in questi posti...
Tre tipi di esperienze diverse, tre realtà diverse, tre testimonianze diverse, tutte però ci hanno lasciato un segno profondo...e qualche domanda…..
Non vado oltre, sarebbe solo cronaca di un viaggio.
Chi ha letto i miei sms sa già che le mie gambe mi hanno portata da Rimini a San Leo (583 m) e su a Passo Viamaggio 1050 m. Poi fino all’eremo delle carceri partendo da santa Maria degli Angeli (da 220 m a 791 m) - e già qui avevo le visioni - ma hanno continuato a pedalare anche sopra il Subasio (1290)…e qua mi sono apparsi angeli, arcangeli e cherubini oltre che le antenne che vedete nelle foto. Naturalmente piano, piano, piano.
Pensate che, provare per credere, sotto i 3,9 km all’ora, la misurazione dello spazio si ferma, il mio contachilometri segna ZERO!!!
Questo la dice lunga su quanto veloce andavo in alcuni punti. Però, a parte la rampa di una chiesa (cfr foto), non sono mai scesa…
Per Stefano, a questa grande velocità, effettivamente è stato faticoso starmi dietro…
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1 commento:

  1. Si dice che "dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna" e qui se ne trova conferma!!!!! Una grande conquista comunque credo sia quella di trovare "gusto" nello stare insieme anche dopo tanti anni di vita condivisa, nel sapersi incoraggiare e anche prendere un pò in giro...sono certa che l'Ascaro anche se magari non lo dà a vedere più di tanto sia orgoglioso (giustamente) della donna che ha vicino e che questi giorn gli abbiano insegnato tante cose!!!!! Buona vita a entrambi :-)
    Luisa

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