Nel fine
giro di sabato scorso abbiamo incontrato un contadino che potava la vite usando
ancora “ e strope” e non gli ormai più pratici cordini di gomma.
Ci diceva di
essere rimasto uno degli ultimi ad usarle e soprattutto uno degli ultimi a
potare la vite con la curvatura ad archetto…copio e incollo: La potatura però ha una variante, cioè
la curvatura , vale a dire, dare al ramo o al capo la forma di un arco
. Questo arco , a prima vista può sembrare un semplice sinonimo della
piegatura. In realtà le conseguenze della curvatura sul modo di vegetare
della pianta , possono essere importanti, andando oltre il contenimento dello
sviluppo vegetativo, pur esistente come nella semplice piegatura .
Infatti , curvare un ramo come un capo , pur aumentando lo sviluppo vegetativo,
aumenta pure la capacità di differenziazione a fiore delle gemme, nonché
di allegazione (fase iniziale dello sviluppo dei frutti successiva alla
fioritura) .
Mi sarebbe
piaciuto far un lavoro “di mani”, quello che facendo una cosa la vedi pian
piano formarsi e definirsi. Ricordo sempre con piacere quando andavo a dare una
mano a papà in qualche cantiere (gnente de particoare faxevo soeo el manovae)
concludevo la giornata avendo sempre fatto qualcosa in più del giorno prima che
potevo vedere e toccare. La vita invece
mi ha portato a fare un lavoro, che ho imparato a farmi piacere, dove contano
di più le parole e dove vendo cose fatte da altri, non si può avere tutto J.
Ho sempre
vissuto la parola conversione con un senso di insofferenza, forse perché richiama la rinuncia, il ritorno al rigore, al senso del dovere, in una parola a non
perdere tempo con “le piccole cose della vita” che non sono la vera pietanza ma
che, a mio parere, ne sono il condimento, donano il gusto e la rendono
desiderata, non subita. Naturalmente è un mio personalissimo problema con
questa parola che nasce dal tempo in cui andavo a catechismo e le quaresime
erano vissute in modo “diverso”. Tuttavia la parola curvatura nell’accezione
detta sopra mi risulta più sim-patica.
Ai miei
occhi questo contadino, potando le sue viti con curvatura ad archetto, sembrava
proprio che perdesse il suo tempo, ma la potatura anche se dolorosa è
essenziale alla vita della pianta e ai suoi frutti.
Quanti
tralci anch’io dovrei potare? Quanto bisogno ho di nuova vita? Non pretendo la
conversione, mi basterebbe la curvatura ad archetto?
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