Novembre, mese autunnale in cui normalmente si fa il bilancio della stagione sportiva che volge al termine, persino i ciclisti professionisti in questo mese riposano, concedendosi alcuni strappi dal loro ferreo regime alimentare. Tutto avrei pensato, meno che indossare gli scarponi ed andare a camminare in montagna.
L'iniziativa nasce per caso, un mio collega originario dell'altipiano, che di cognome fa Frigo ma non è parente di Janez, la butta li: venerdì 25 novembre andiamo a fare un giro in montagna, chi ci sta? Aderiamo in tre, destinazione Monte Ortigara.
Lasciamo la macchina a piazzale Lozze ed imbocchiamo il sentiero che ci porterà verso cima Calidiera. La giornata è splendida, temperatura fresca, cielo terso e, in quota, troviamo pure la neve. Per me e per un altro amico questa è la prima volta che andiamo in questi luoghi, per lui che si è trasferito da poco a Padova è addirittura la prima volta che frequenta le nostre montagne, continuiamo a guardarci intorno e ci sembra di essere caduti dentro un libro di storia. Man mano che si sale penso sempre più intensamente a tutti quegli uomini che sono morti qui, italiani o austriaci che fossero non fa nessuna differenza, alle sofferenze che hanno dovuto patire ed all'assurdità della guerra.
Saliamo fino a cima Caldiera, poi giù a Pozzo della Scala, dove venivano “immagazzinati” gli uomini da mandare in prima linea, ed ancora avanti verso il passo dell'Agnella, per poi salire sul monte Ortigara percorrendo una ripida scala scavata nella roccia, e transitando all'interno di la galleria che ospitava un nido di mitragliatrici austriache. Sosta doverosa al cippo austriaco ed al cippo italiano, poi discesa verso il baito Ortigara e la chiesetta sul monte Lozze.
Sono andato a rileggermi il post scritto da Stefano 23 agosto e raccolgo fin da ora l'invito, l'anno prossimo ci torniamo in bici.
Ndemo Dai.