Auguri a tutti.
Sabato scorso, complice un invito di Marco, ho partecipato
ad un giro sui colli.
Alla fine eravamo tre gruppi, Ndemo dai, Co rivo rivo e
sopratutto S. Agostino di Vicenza (quelli che organizzano la Via dei Berici).
Bella compagnia, andatura costante senza pause e un terzo
tempo che mi hanno detto essere stato grandioso, al quale, dovendo tornare in
bici, mi dispiace non aver potuto partecipare.
Ogni volta che corro in bici o a piedi in mezzo alla natura,
alle piacevoli sensazioni date dalle endorfine prodotte dall’attività sportiva se
ne aggiungono altre che mi è difficile spiegare…
Allora, onde evitare che Bajo mi dica che faccio la solita
predica, trascrivo a mò di condivisione qualche riga che ho letto tempo fa e
che esprime meglio di ogni mia parola quello che intendo.
C’è chi propone una nuova economia, il suo principio è
semplice. Non si tratta più di domandarsi quanto frutta questa o quella
attività, ma quanto costa in istanti di pura vita.
Il costo di una cosa è l’insieme di quello che chiameremo
vita che, subito o a lungo andare, bisogna dare in cambio per ottenere la cosa
stessa.
Un modo, anche, per distinguere il profitto dal beneficio.
Quale profitto traggo da una lunga passeggiata nel bosco? Nessuno: non si è
prodotto nulla che potrei rivendere, nessun servizio sociale reso che possa
fruttarmi qualcosa. Quanto a questo, la passeggiata è disperatamente inutile e
sterile. Nei termini dell’economia tradizionale, è tempo perso, sprecato, tempo
morto, senza produzione di ricchezze. Eppure per me, per la mia vita, non dirò
nemmeno interiore, ma totale, assoluta, il beneficio è immenso: un lungo
momento in cui sono rimasto nella verticale di me stesso…la Natura allora mi ha
dato, senza lesinare, tutti i suoi colori. Soltanto per me…La corsa alla fine sarà
stata per me più benefica che poco proficua: ciò che mi fu dato lo fu a profusione.
L’attività proficua può sempre essere compiuta da un altro
al posto nostro, quella che invece è beneficio per me, che dipende, per contro, da
gesti, atti, momenti di vita mi è impossibile delegarla.
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